Dario Marcolin, ex centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino.
«Il Napoli fa grandissimi primi tempi ma nel secondo tempo concede qualcosa agli avversari. Nel caso della partita di Bologna direi che gli azzurri hanno concesso troppo sotto il profilo della gestione».
Cosa è mancato?
«Magari uno come Gilmour sarebbe potuto entrare prima. Sarebbe stato importante per far girare palla e tenere il controllo della partita».
Che idea si è fatto?
«L'Inter ha due squadre, il Napoli ne ha una sola con 3-4 cambi buoni. E quella è un po' la chiave. Quando stai vincendo 1-0 a Bologna ti vai ad affidare all'usato garantito. Magari Okafor avrebbe potuto dare qualcosa in più, ma l'allenatore ha preferito puntare su i suoi fedelissimi. Anche per questo prima di levare i suoi aspetta. A volte perché non vede cali. Gli piace la squadra come sta in campo e non cambia».
La lotta scudetto resta aperta...
«Apertissima, direi. L'obiettivo di Conte era arrivare dopo Bologna mantenendo il distacco di tre punti invariato. Per me è tutto in linea con al sua filosofia per le ultime settimane».
Cosa vuol dire?
«Il Napoli ha il calendario dalla sua parte. Le sette avversarie che deve affrontare da qui alla fine le ha già battute nel girone di andata. Non è così per l'Inter che per altro ha la Champions che ti può lasciare scorie. Ecco perché dopo il risultato di ieri non sono così pessimista per il Napoli. Anche perché la gestione di alcune partite da parte di Simone Inzaghi non è così pulita. Conte ha più lettura di questi cambi importanti. Secondo me il periodo down del Napoli è finito. Sono fiducioso anche alla luce di quello che ho visto a Bologna».