Non si placano le polemiche sul Maradona night al teatro San Carlo di Napoli. Molti puristi appaiono contrari alla serata in onore del Pibe de Oro in un luogo per molti sacro per arte e musica. Ecco quanto scrive l'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno a riguardo
La decisione di aprire le porte del santuario della musica alla celebrazione di un mito dello sport non è stata digerita da tutti i napoletani allo stesso modo. Da un lato i puristi, gli integralisti, che hanno denunciato la profanazione del tempio; dall’altro gli innovatori che considerano favorevolmente l’apertura del Massimo che, in questa circostanza guadagnerà i 60 mila euro dell’Art Bonus
Continuano le polemiche. Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli e Gianni Simioli de La Radiazza denunciano l’abbandono della carcassa di una lavatrice (poi rimossa) proprio a ridosso del teatro e, riferendosi alla disparità di giudizio sull’incontro al San Carlo con l’astronauta Samantha Cristofaretti e quello sulla serata del 16 evocano lo spettro di "una sorta di razzismo" Senz’altro più incisivo il distinguo del maestro Roberto De Simone, ex direttore artistico del Massimo, fermante contrario alla Maradona night. "Io - rimarca - ho mandato in scena il mito del calcio come espressione della cultura di Napoli che è fatta di riti collettivi come quello della festa di Piedigrotta o di una partita mettendo in relazione i funambolici virtuosismi di Maradona con quelli del violinista Paganini"