Mandragora, il padre: "Ecco perchè abbiamo scelto Genova. Rolando è tifosissimo del Napoli, spesso l'ho portato al San Paolo"

Emozionato e arrabbiato, con la testa alla partita di stasera e alla storia dei “trentamila euro” che proprio non gli va giù. Soldi che avrebbero portato lontano da Napoli Rolando Mandragora, giovane stellina del Genoa. Una ricostruzione rispedita al mittente da Giustino, papà del calciatore in questione: “Smentisco categoricamente le voci che si sono diffuse in questi giorni. Il Napoli lo seguiva, così come la sua attuale squadra, si dai tempi dell’ex mariano Keller. I soldi non c’entrano affatto, mai mi sognerei di tirare in ballo la società partenopea che con noi si è sempre comportata bene. Non ho alcuna intenzione di macchiare il percorso di mio figlio che è stato libero di scegliere la destinazione più gradita. Lui è un tifosissimo del Napoli, così come il sottoscritto ma ha ritenuto opportuno trasferirsi, per maturate sotto il profilo mentale. La scelta non è stata facile ma ora sta raccogliendo le sue soddisfazioni ed io non posso che esserne felice”. Non ha digerito quelle velate accuse di tradimento: “Stiamo scherzando? Lui aveva bisogno di crescere, di diventare un uomo. E io sapevo, in cuor mio, che sarebbe tornato a Napoli da uomo vero, a prescindere dalla carriera calcistica. Un ragazzo che in una fase così delicata della sua vita, decide di trasferirsi altrove per inseguire un sogno, non può che migliorare sotto tutti i profili. Ha percorso la sia strada da solo ed ora eccoci qui, nel nostro San Paolo”. Eh già, stasera si gioca proprio a Napoli, contro quella che resta la squadra dei Mandragora: “Lui è un grandissimo tifoso degli azzurri, proprio come il sottoscritto. Sono certo che stasera le due curve lo saluteranno perché sono a conoscenza dell’amore che mio figlio nutre per i colori del club della sua città. Siamo andati spesso allo stadio per seguire le sorti del Napoli e adesso metterà piede proprio su quel prato tanto importante”. La gioia sarà doppia, l’emozione pure, forse difficile da controllare, per un ragazzo così giovane: “Ha esordito con la Juventus, non patendo il peso della responsabilità. Certo, con il Napoli sarà diverso, ribadisco che Rolando è un tifoso sfegatato quindi finirà per avvertire sensazioni molto particolari”. Le stesse sensazioni che coinvolgeranno genitori, parenti e amici, pronti ad occupare gli spalti del catino di Fuorigrotta: “Inizialmente avevo pensato di rinunciare, di non recarmi al San Paolo, di guardarla in tv per cogliere ogni singolo dettaglio. Determinate cose, dallo stadio, non possono essere apprezzate, lo schermo ti consente di avere una visione complessiva dell’evento ma poi non ce l’ho fatta. Saremo in tantissimi, la nostra è una famiglia molto numerosa. Penso che tra parenti e amici saremo circa cinquecento, divisi in più settore dello stadio”. Il coronamento di un sogno, cominciato qualche anno fa, quando Rolando si faceva guidare da nonno Luigi, il primo a credere nelle qualità umane e tecniche del ragazzo cresciuto tra Cercola e Scampia: “Mio figlio deve tanto a suo nonno, è stato lui a seguirlo da piccolo, a dargli buoni consigli, a indirizzarlo nelle scelte. Lo seguiva con attenzione costante, non lo lasciava mai solo e fu egli stesso a predirgli un futuro in serie A. Peccato che stasera non potrà godersi la “sua” creatura al San Paolo, per gli acciacchi dell’età, ma sarà in ogni caso orgogliosissimo di suo nipote Rolando”. Il nonno la guarderà in televisione, tutti gli altri si recheranno a Fuorigrotta per tifare. Già, ma per chi?: “Farò il tifo per mio figlio, tiferò per lo sport e il gemellaggio tra Napoli e Genoa non può che spingerci in questa direzione precisa. Sarà una grandissima festa di sport e mi auguro che a trionfare, dopo il novantesimo, sarà proprio lo sport. Mi aspetto una bella partita e, come si usa dire in questi casi, che vinca il migliore”.