Sono le cimici della Dia ad intercettare la conversazione che Paolo Cannavaro intreccia con un fan di sempre, che lo chiama addirittura dal Perù. Si tratta di Massimiliano Amato, nome in codice «Max il bandito», che lo chiama per rinnovargli amicizia e fedeltà: «Sei il mio unico capitano, ti sarò vicino anche quando diventerai vecchio». Ovviamente, Cannavaro non poteva essere al corrente del fatto che Amato era stato coinvolto in una indagine per fatti di droga da parte della Procura di Roma e che «si era sottratto a una misura cautelare (sempre per fatti di droga) dal gip napoletano Pasqualina Paola Laviano».
Tornano presenze inquietanti, quelle dei Lo Russo, almeno a sfogliare la sintesi di alcune telefonate del difensore napoletano. Chiama tale Lello, che gli chiede due biglietti omaggio. Brutta la conversazione, tanto che lo stesso calciatore appare seccato per l'insistenza del suo interlocutore. È il 17 gennaio del 2014, un periodo in cui il Napoli ce la sta mettendo tutta per imporsi al vertice della classifica. Il Mattino scrive:
Lello: «Senti dobbiamo fare certi accrediti per certi amici della curva...».
Paolo Cannavaro: «Lello, io già ne ho presi sei!!».
Lello: «...e vedi di trovarne altri due!!».
Paolo Cannavaro: «Vedo se me li danno».
Lello: «E vedi chi te li deve dare... perché non possiamo fare una figura di merda capisci a me!!».
Paolo Cannavaro: «Sì! lo so! lo so... ma se non li trova...».
Lello: «Ma tu sei il capitano! Non siamo nessuno più qua?».
Paolo Cannavaro: «Noi abbiamo un numero chiuso, più di quello non ci danno! Io posso essere anche il presidente!».
Lello: «Diglielo a Paolo Bernardini, capisci a me!».
Paolo Cannavaro: «Ma quanti ne sono?».
Lello: «Due...».
Paolo Cannavaro: «Mandami i nomi e ti faccio sapere io domani».
Lello: «No! I nomi... capisci a me! Glieli voglio far sapere solo quando siamo pronti».
Paolo Cannavaro: «Vabbuò».
Pochi giorni dopo, è il 18 gennaio, via sms arrivano i nomi che Paolo Cannavaro girerà a un suo interlocutore del Napoli: si tratta di Luciano Pompeo, soggetto ritenuto legato al clan Lo Russo, Mariarca Bosti, a sua volta parente del boss al 41 bis Patrizio Bosti, Patrizia D'Auria. Fastidiose pressioni su alcuni calciatori, all'ombra di contatti che oggi risultano poco gratificanti: quelli del circuito dei fratelli Esposito, da Ibiza (per incontrare Lavezzi) a Milano, tra calcio e movida, sport e by night, contatti pericolosi.