Ultime Serie A - Senad Lulic, ex capitano della Lazio, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, dove rivela il tremendo motivo che l’ha tenuto lontano dai campi di calcio.
Lulic parla dalla Svizzera, da Coira, è tornato a casa, prende una nuova rincorsa.
Torniamo al febbraio 2020, all’infortunio alla caviglia sinistra, uno shock.
«Non è stato un infortunio»
Che intende?
«E’ stato un incidente. Tanta gente non lo sa o fa finta. Per fortuna mi è successo a 35 anni. Avevo offerte, ma se avessi continuato avrei avuto bisogno di qualcuno che mi seguisse da mattina a sera»
Perché dice incidente?
«Ai primi di gennaio 2020 mi faceva male la caviglia, a Brescia avevo preso un colpo. Ho continuato a giocare con i dolori, non c’erano tanti cambi. Tutti mi dicevano che sarebbe passato tutto, che la caviglia era solo infiammata. Alla fine mi sono riposato un anno»
Cosa è successo?
«Dopo le infiltrazioni mi è venuta un’infezione alla caviglia, colpa di un batterio, lo stafilococco. Mi sono dovuto operare tre volte, una a Roma, due in Svizzera. Dopo il primo intervento continuavo ad avere dolori. Ho fatto le valigie, sono andato in Svizzera»
Ha avuto paura?
«Il batterio mi ha smangiato i tessuti, i muscoli. Mi hanno spiegato che in casi estremi può essere a rischio la caviglia, possono essere attaccati gli organi, si possono creare infezioni nel sangue. Per fortuna è andata bene. Pensavo fosse una cazzata, non realizzavo che fosse un problema così grave»