La Juve è come è il Real, dall''illusione' madrilena il Napoli è uscito stordito
"La Juve è come è il Real, o più probabilmente il Napoli è come il Napoli, questo Napoli che da quando s’è affacciato sull’illusione – ah, quel viaggio a Madrid – non ha fatto altro che lasciarsi stordire della vertigine", scrive l'edizione nazionale de La Repubblica. Adesso sono tre sconfitte in quattro partite, tre sconfitte che possono essere tre recisioni: dalla Champions, dalla corsa per il secondo posto in campionato e ora pure dalla Coppa Italia, perché risalire dalla china di un 1-3 è complicatissimo. Allo Stadium è andata come al Bernabeu: un gol per sognare e poi tre sberle per svegliarsi anche se questa partita avrà probabilmente un codazzo di polemiche. Chiariamo subito, però: i due penalty fischiati da Valeri, e trasformati da Dybala, sono corretti. Non ci sono dubbi sul pestone fuori tempo e fuori misura di Koulibaly all’argentino, che ha originato l’1-1, e nemmeno sull’intervento di Reina su Cuadrado in occasione del 3-1: per prendere la palla, il portiere ha travolto il colombiano. Un sospetto non blando, casomai, resiste sul contatto Albiol-Pjanic nell’altra aerea: "Come con il Real, il Napoli non ha saputo costruire nulla attorno al gol del vantaggio, triangolato con un’azione di nitida bellezza da Milik, Insigne e Callejon. La Juve ci aveva messo del suo, per complicarsi vita e partita. La mossa dell’intervallo (Cuadrado per Lichtsteiner, Dybala più indietro e briglie più sciolte per tutti) ha però ribaltato la faccenda intanto che i gol ribaltavano il risultato".
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