Miralem Pjanic, centrocampista della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport della quale vi proponiamo alcuni stralci.
Dove può arrivare la Juventus quest'anno?
«La verità è che la Juve ha una rosa importantissima, una grande rosa. Non c' è dubbio, nessuno può mettere in dubbio questo. Poi chiaramente abbiamo delle cose da migliorare. Nella serie A spesso chi prende meno gol vince il campionato. Invece nella Champions sono le squadre che segnano di più ad essere pericolosissime. Quest' anno proveremo a fare lo stesso cammino dell' anno scorso e ad arrivare più in alto possibile. L' obiettivo numero uno è tenere questo scudetto, sarebbe il settimo. Poi c' è da centrare la qualificazione in Champions. L' importante è essere in forma e in salute. La rosa è importante e tecnicamente certo si dovrà migliorare. Vedrà che ci riusciremo».
Non le sembra che nel calcio moderno ci sia un po' troppa attenzione all' aspetto fisico e tattico e poco al talento e all' estro?
«Sì, credo di sì. Ma oggi il giocatore deve sapere fare pressing, deve disturbare l' avversario, gli attaccanti, deve saper difendere. Deve saper fare tutto. Ci vuole il talento individuale ma conta molto l' organizzazione di squadra, il carattere, la voglia di vincere. Veder giocare oggi il Napoli è sempre bello, ma la Juve ha sempre vinto, perché alla fine la squadra fa la differenza. Non c' è dubbio che il Napoli gioca il più bel calcio, però vincono gli altri. Almeno spero sarà così anche oggi...».
Come vede Napoli-Juventus?
«Sarà una grande sfida tra due pretendenti allo scudetto. Loro lo stanno nascondendo, ma si vede chiaramente che stanno giocando per vincere lo scudetto e delle altre cose gli importa meno. Avranno a che fare con altre squadre che, come loro, vorranno vincerlo. Faccio i complimenti sinceri alla squadra di Sarri per quello che ha fatto. Il campionato è bello, aperto per tutti e vediamo. Vediamo e speriamo che saremo noi a vincerlo. Tutti sperano che la Juve perda, per questo vincere così sarebbe ancora più bello».