Notizie Calcio - L'edizione in edicola oggi di Repubblica svela altri virgolettati dalle intercettazioni in merito al caso scommesse e a Nicolò Fagioli ai tempi della Juventus:
"Fagioli teme per la sua incolumità. Le minacce che arrivano sono violente. «Te faccio smettere di giocare. Ti levo pure la penna per firmare i contratti perché sei un cesso. So tutto, i soldi segnati ad altre persone che sono tutti tuoi» gli dice Nelly. Fagioli però quei soldi non li ha. E allora prima prova, cambiando procuratore, a vendere i diritti di immagine anche per il futuro, da dare in garanzia ai creditori. Poi si rivolge al figlio di Bruno Giordano, Marco. Che lo tranquillizza, sostenendo di essersi mosso con altri malavitosi romani per evitare che gli diano fastidio.
Fagioli è disperato e gli scrive un messaggio che è la sintesi, triste, di questa storia: «Ciao Marco. Riguardo a quella situazione purtroppo ti devo dire che veramente non riesco più a resistere. Ho fatto danni ma non so più gestirla oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema perché stanno capendo che ho qualcosa e che gli è arrivata voce del gioco e perché non mi vedono più presente con la testa al campo e alle partite... ora domani non giocherò e se continua a così starò sempre in panchina ma perché è vero non riesco più ad andare al campo felice... Perché la realtà è che ho minacce e tutto e non ho più tempo né scuse né niente. E se scoppia la bomba io sono rovinato a vita. Anche la Juve mi ha detto oggi così. La notte sono triste e al campo non vado più volentieri... Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi o no? Perché è un problema più grande di me».