Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport della quale vi proponiamo uno stralcio.
Dove può arrivare la sua Inter?
«Partiamo da -29 rispetto alla Juve, -25 dalla Roma e -24 dal Napoli. Ci servono 7-8 vittorie in più in questo campionato. Bisogna migliorare tutti, ma ho in mano una squadra perfetta, e ve lo faremo vedere. Abbiamo preso gente che faceva al caso nostro».
A centrocampo manca un Nainggolan...
«Ci aiuta l’intercambiabilità. Tutti sanno fare tutto. A me piace il folto che ruota molto là dietro a Icardi. In campo bisogna correre, voglio il calcio non di posizione: io vengo da te, tu vieni da me. Si lavora così, in blocco, da squadra, come fa il Napoli. A turno i nostri centrocampisti faranno il Nainggolan o il Vidal. Ho cinque ottimi giocatori per tre posti».
A chi andrà lo scudetto?
«Noi vogliamo vincere il più possibile, ma in tante la pensano così... Juve e Napoli sono le più attrezzate. Il Napoli è perfetto, anche perché è capace di giocare molto corto ma allo stesso tempo sa cercare improvvisamente la profondità. Ti prende la palla e non te la ridà più. La Roma ha scocca e motore molto forti e il miglior centrocampo. Non trovando spazio con “mostri” come Nainggolan (le cui vampate impediscono all’avversario di avviare l’azione), De Rossi e Strootman, anche uno di talento come Gerson ha finito col perdere un po’ di fiducia».
A proposito di Insigne, come si spiega la sua differenza di rendimento tra club e Nazionale?
«Il Napoli è matematico, quindi è più facile andare a memoria. All’inizio infatti lui stesso faceva fatica, mentre ora con la quadratura funziona bene».