Notizie calcio - Non si arresta l'inchiesta nei confronti della Juventus che sta facendo tremare nuovamente il calcio italiano. Non solo i bianconeri, adesso si sta indagando anche sui club che hanno avuto rapporti con l'ex società di Andrea Agnelli.
Nuovi aggiornamenti sono stati riportati dall'edizione odierna di Repubblica, la Procura di Torino studia le carte di accordi mai depositati in Lega tra Juventus, Atalanta e Udinese. Nel mirino, in particolare, la cessione di Mandragora allâUdinese nel 2018, per 20 milioni, con possibilità di riacquisto un anno dopo. Il sospetto degli inquirenti è che questi club fungessero da banca per far quadrare i conti della Juventus.
L'operazione Mandragora vide il centrocampista, a luglio 2018, dopo due anni alla Juve, essere acquistato per 20 milioni dallâUdinese, fruttando una plusvalenza di 13,7 milioni. Il 23 giugno il calciatore si era infortunato a un ginocchio, e il 3 ottobre era stato ricomprato a un prezzo di 10 milioni più 6 di bonus dalla Juve, che lo aveva lasciato però in prestito al club friulano. Per riprenderlo la Juve aveva esercitato poi unâopzione di riacquisto, la cosiddetta ârecompraâ, norma che permette di inserire a bilancio la plusvalenza. La procura sospetta però che si trattasse di un obbligo di riacquisto mascherato dalla Juventus, che avrebbe dovuto riacquistarlo a 26 milioni, e che non sarebbe quindi nemmeno stato del tutto onorato.
In procura sono stati ascoltati come testimoni Mandragora e suo padre, che gli fa da agente e ieri anche il vicepresidente dellâUdinese Stefano Campoccia, che Repubblica ricorda essere stato presente alla famosa cena con Gravina organizzata da Andrea Agnelli.