L'avvento di Rafa Benitez e il biennio delle illusioni. Poche certezze tranne una: il modulo. Dal pronti via della prima amichevole fino all'epilogo con la Lazio di una settimana fa. Oltre 100 partite giocate tutte con il 4-2-3-1, una formula che ormai spaventa molti tifosi azzurri. Così, dall'inizio alla fine di ogni partita Rafa Benitez non ha mai cambiato nulla, neanche a gara in corso. Una rosa che in quattro sessioni di mercato è stata disegnata per questo modulo, ma che ora si prepara ad una rivoluzione. Difficile che il nuovo allenatore Maurizio Sarri porti continuità: idee di gioco sicuramente differenti tra lui e lo spagnolo. L'ex allenatore dell'Empoli adotta il 4-3-1-2 come modulo prediletto: l'uso di un trequartista che quindi toglie dai giochi tutti quegli esterni di cui la rosa del Napoli abbonda.
SPESSO IN CORSA SARRI TRASFORMA lo schieramento in un 4-3-2-1, detto anche "conto alla rovescia" o "albero di Natale", dove i trequartisti sono due e la punta è unica. Questo il sistema di gioco che ha fatto le fortune dell'Empoli, dalla B alla A. Sarri si è cimentato anche con il 4- 3-3 e il 4-4-2. Mai adoperata la difesa a tre negli ultimi anni di carriera, ma le fortune dell'allenatore toscano sono dovute al modulo che ha reso l'Empoli un piccolo caso da studiare.
PER QUESTO MOTIVO NON C'È RAGIONE di pensare che Sarri adotti il modulo di Benitez (che neanche De Laurentiis vuole più vedere) né tantomeno che si cimenti in sistemi di gioco che non lo hanno portato ad avere risultati di pregio. Si comincerà a lavorare sul 4-3-1-2 o sul 4-3-2-1, cercando di trasformare gli esterni azzurri in seconde punte. Il terzo uomo a centrocampo darà dignità, finalmente, a Jorginho aspettando un eventuale arrivo di Valdifiori. Hamsik tornerà nel suo ruolo chiave, con Insigne che meglio si presta ad agire per vie centrali.
ANCHE GABBIADINI PUÒ AGIRE in un "albero di Natale" dietro la prima punta o al fianco di Higuaìn o chi per esso. Anche Zapata è funzionale a questo sistema di gioco, senza dimenticare che a Sarri non dispiace l'utilizzo di un falso attaccante, ossia un giocatore di contenimento bravo ad inserirsi. Difficile adattare Callejon e Mertens in questo sistema di gioco: poco probabile che ci sarà spazio per tutti, e il Napoli potrebbe incassare qualcosa dalla cessione di uno dei due, magari proprio lo spagnolo che forse gradirebbe anche cambiare aria. Ha più speranze Insigne, che si sa accentrare e può anche giocare da trequartista. Di sicuro è che i moduli di Sarri (salvo grosse sorprese) non richiedono tutta questa truppa di esterni. I nomi circolati fino ad adesso (ancora una volta attaccanti esterni) saranno depennati. Da capire anche il destino di De Guzman che potrebbe avere un futuro da mezzala o più difficilmente da interno. In mediana e in difesa, invece, la rosa è già fornita. Sicuramente Sarri chiederà un paio di elementi, ma si tratta di rinforzi previsti già a prescindere (difensore, esterno destro e centrocampista). La speranza è che la mano dell'allenatore unitamente a un modulo più adatto possa già da solo cambiare faccia al Napoli.