La prima volta non si scorda mai, soprattutto se è il riassunto di quattro episodi singolari, quasi unici. Atalanta-Napoli è un battesimo senza neonato e neppure invitati. Succede tutto nella ripresa, dunque in quarantacinque minuti che tracciano il percorso e spianano la strada agli eventi eccezionali in campionato. In ordine cronologico: primo rigore, primo gol da calcio piazzato, primo gol di testa, prima espulsione. Gli autori: Hamsik, Higuain, Higuain, Jorginho.
TABÙ SFATATO. Nessun penalty in quattro mesi, tre in cinque giorni. Questione di episodi ma non solo di episodi, soprattutto se il protagonista è (due volte) Dries Mertens, uno abituato a tanta panchina ma sempre decisivo quando chiamato in causa. Eppure, contro l’Atalanta, il Napoli ringrazia Marten de Roon, talentuoso regista classe ’91, ingenuo nell’alzare la mano ed impattare la sfera nell’intento di anticipare Higuain da situazione di corner. La sua leggerezza regala a Marek Hamsik la (prima) possibilità di riscattare il recente errore contro il Verona. Prima dell’esultanza il brivido: pallone sulla traversa e poi in rete, attimi di dubbi e infine l’ufficialità del gol seguita dagli abbracci dei suoi compagni.
CORNER VINCENTE. Dopo il pari di Gomez il Napoli non si disunisce, anzi. Torna a macinare gioco e occasioni, sfrutta i primi segnali di stanchezza dell’Atalanta e cresce, sale col baricentro, sfrutta gli esterni. Una conclusione di Insigne dal limite termina in calcio d’angolo. Si tratta di una potenziale occasione anche se quest’anno, in Serie A, il Napoli è ancora a secco da palla inattiva. Nel primo tempo, ad esempio, ci aveva provato senza fortuna Callejon con un cross travestito da tiro spentosi direttamente sul fondo. Stavolta, però, la musica cambia. E pure il copione. Jorginho pennella in area, Higuain impatta di testa e il Napoli torna in vantaggio. A pesare, ancora una volta, la marcatura leggera di de Roon: il Pipita ha tutto il tempo di aspettare la sfera e di indirizzarla in porta. Primo gol da calcio piazzato e, ironia della sorte, anche primo gol di testa dell’argentino, a segno già 14 volte in campionato ma sempre e solo coi piedi.
INGENUITÀ. Ma i quarantacinque minuti infiniti di Atalanta-Napoli riservano anche la beffa del primo rosso stagionale. A finire sul taccuino dei cattivi è Jorginho: due gialli in pochi minuti, col secondo intervento da “arancione” ai danni del solito de Roon. Il Napoli, una delle squadre meno cattive del campionato, soffre in inferiorità numerica ma resiste: si difende in dieci e sfrutta le ripartenze, Callejon fa il mediano, David Lopez spazza via ogni pallone, Hamsik ricama ed Higuain insacca, gara in archivio e nessun contraccolpo dopo l’inferiorità numerica. Triplice fischio e tutti a casa, il Napoli saluta il 2015 ma farà fatica a cancellare i contorni di un pomeriggio felice. D’altronde la prime volta non si scorda mai, figurarsi le prime quattro. Tutte in una volta.