Il mancato acquisto di Roberto Soriano ha completato il quadro. La piazza già era infuriata con De Laurentiis per un mercato mediocre, ci voleva solo una figuraggia nell’ultimo giorno di campagna acquisti per indispettire ancora di più i tifosi. Che naturalmente si sono scatenati sui social e anche con striscioni messi di notte a Castelvolturno e in città. A prescindere da qualsiasi tempistica contrattuale, il club azzurro non ci ha fatto una bella figura nella gestione dell’affare Soriano. Premesso che al Napoli sarebbe servito un difensore fortissimo e non un centrocampista. Ma a prescindere da tutto, ciò che ha fatto incavolare i sostenitori è stata la lentezza nel trattare il doriano da parte del presidente e di Giuntoli. Di chi sia la colpa poco importa. Alla fine conta il fatto che il giocatore è rimasto al suo posto e per di più a Maurizio Sarri è rimasto sullo stomaco Camilo Zuniga. Purtroppo a rendere ancora più difficile la vita del nuovo tecnico si è messa anche la falsa partenza in campionato. Il solo punto conquistato in due gare ha depresso l’ambiente che già non aveva gradito il ridimensionamento post Benitez. Con tutto il rispetto per il toscano, ma i tifosi si aspettavano qualcosa altro. Poi magari l’ex Empoli smentirà tutti andando a conquistare addirittura il secondo posto. Ma attualmente è proprio il nocchiere azzurro a rischiare più di tutti. La sua rosa è incompleta in difesa e a centrocampo e anche se in attacco si è già svegliato Higuaìn, non è facile macinare gioco e conquistare vittorie da subito. Il pari con la Samp ha evidenziato abbondanti limiti tecnici, tattici e caratteriali. Che non possono essere addebitati al trainer partenopeo. Ma Sarri è troppo esperto per non sapere come vanno certe cose nel calcio. Dovesse riprendersi nel prossimo incontro dopo la sosta e prendere il volo, non ci sarebbero problemi. Ma in caso di un'altra sconfitta rischierà seriamente il posto. E non sarebbe giusto. Perché attualmente lui è l’ultimo dei problemi del Napoli. Sta facendo il suo lavoro scrupolosamente e merita di avere la fiducia del presidente. Che quando l’ha scelto sapeva a cosa andava incontro. Le rivoluzioni hanno sempre bisogno di un po’ di tempo, se poi la rosa viene solo ritoccata, allora la strada è ancora più in salita. Di sicuro il caso Soriano lascia il segno. Ha mostrato una evidente pecca nel gestire il mercato. Se la colpa è di Giuntoli sicuramente non ci ha fatto una bella figura. Sarà stata l’intransigenza sui diritti di immagine da parte di De Laurentiis, sarà stata l’indecisione del calciatore, sarà stata l’inesperienza del nuovo direttore sportivo (con Bigon non è mai successo), sta di fatto che il flop dell’ultimo giorno di mercato ha evidenziato ancora di più la spaccatura con la tifoseria. Che ha già snobbato il campo visto che gli abbonamenti sono al minimo storico (4mila tessere).
SPALLA A SPALLA. Mai come in questo momento, il motto di Benitez serve come il pane per evitare di gettare via la stagione prima ancora di cominciare. Sarri va tutelato e difeso in ogni causa perché se dovesse essere mandato via sarebbe ancora peggio. Ad oggi la situazione si può ancora riprendere. D’altronde il Napoli per 55 minuti è stato padrone del campo. Rispetto al quarto d’ora ottimo col Sassuolo è cresciuto non poco. La prima sosta stagionale dovrà essere sfruttata al massimo per arrivare almeno all’80% della forma fisica e mentale. La difesa dovrà assolutamente migliorare, saranno visti e rivisti gli errori commessi con la Samp. Ma anche il centrocampo dovrà essere all’altezza perché il pilota Valdifiori è confuso, Allan non è ancora quello di Udine e Hamsik va a fasi alterne. Fortunatamente c’è Higuaìn in attacco che ha cominciato in casa con una doppietta. Insigne è in crescita ma purtroppo ci sono i suoi colleghi molto delusi per non essere stati ancora considerati da Sarri. Ma anche per loro ci sarà tempo per giocare. L’importante è che restino tranquilli evitando di rompere lo spogliatoio.