Senza la spada di Higuain (squalificato), ma col fioretto di Gabbiadini (in gran forma). Questo verrebbe da pensare, ma tocca a Benitez fare le scelte rientrando in campionato dalla tempesta azzurra sul Mar Nero. La Roma (secondo posto) ha frenato ancora (1-1 a Verona). Può essere avvicinata a tre punti, ma bisogna battere il Sassuolo. A Trebisonda, con Gabbiadini, s’è visto il Napoli più scintillante della stagione col contributo di un avversario tenue. Si torna alle asperità del campionato italiano dove nessuno fa sconti e, in questo momento, le “piccole” danno tutto per salvarsi. Non è “piccolo” il Sassuolo, anzi. Piazzato con pieno merito a centro-classifica, è a distanza di sicurezza dalla zona-retrocessione, 9 punti. La creatura di Eusebio Di Francesco ha il gusto del gioco, manovra a memoria, palla a terra, tecnica e velocità ben combinate e con un trio di attaccanti capaci di impegnare qualsiasi difesa, Simone Zaza super-star in grado di sfoderare conclusioni al volo, pericoloso sul gioco alto. La vocazione offensiva del Sassuolo (aggressività, pressing alto, recupero palla e via) s’è impantanata in undici pareggi, uno in meno del primato dell’Empoli. Spesso il Sassuolo raccoglie meno di quanto esprima il suo gioco spumeggiante. Dieci punti nelle ultime nove partite (18 per il Napoli), bastonato dalla Fiorentina nell’ultima esibizione in casa. Il 4-3-3 del Sassuolo impone di coprire tutta l’ampiezza del campo. Rientra Strinic sulla linea dei difensori. Viene in mente una pazza idea (4-4-1-1). Avanti Gabbiadini con Hamsik alle spalle e linea di centrocampo con Callejon, Gargano, De Guzman, Ghoulam. Sulle corsie il Napoli sarebbe coperto, ma anche capace di schizzare all’attacco. Se Rafa pensa a De Guzman a sinistra nel 4-2-3-1 tenendo Mertens in panchina, il 4-4-1-1 vagheggiato potrebbe essere più vantaggioso, provato anche a Trebisonda con altri interpreti, ma proprio con Gabbiadini protagonista (un assist, un gol, una intera partita brillante). Il momento d’oro di Gabbiadini va sfruttato sino in fondo, togliendolo dalla fascia laterale con compiti di copertura per lasciarlo libero su tutto il fronte offensivo, la soluzione migliore per l’assenza forzata di Higuain. Ma, senza forse, il problema che più angustia Benitez è quello del portiere col rischio di bruciarne due in un colpo. Si è rasserenato Rafael dopo Palermo? La certezza può venire solo dall’interno dello spogliatoio, dal preparatore dei portieri, dall’intuito di Benitez. Giovedì c’è il platonico “ritorno” col Trabzonspor che, ieri, ha pareggiato in trasferta pur recuperando tutti i titolari. Quindi gli azzurri possono dar tutto senza risparmiarsi contro il Sassuolo al quale il San Paolo portò fortuna l’anno scorso cogliendovi il primo punto (alla quinta giornata) del suo primo campionato in serie A, Zaza a segno in risposta al gol di Dzemaili. La velocità sarà l’arma del Sassuolo. Il Napoli deve replicare con la padronanza della formazione superiore. Controllo del match e verticalizzazioni. La squadra azzurra ha tutte le possibilità di tornare alla vittoria in campionato dopo l’abulica gara di Palermo ricalcando lo spirito della trasferta in Turchia dove s’è vista una squadra subito aggressiva, padrona, veloce, senza soste. La condizione fisica degli azzurri è eccellente, fondamentale contro un avversario agile e spregiudicato come il Ssasuolo. L’attesa è di una bella partita che il Napoli deve centrare in pieno. Un saluto affettuoso a Paolo Cannavaro, antico capitano del ritorno in serie A del Napoli, e a Tonino Floro Flores, i due napoletani della formazione tutta italiana e in gran parte meridionale del Sassuolo, i calabresi Berardi, Missiroli e Floccari, Nicolino Sansone figlio di siciliani, i due napoletani e Di Francesco pescarese.