E sul Napoli tornano a piovere stelle. Quelle azzurre, dalle nazionalità più disparate. Quelle un po’ scomparse in una crisi lunga e pericolosa. Un rendimento squallido fuori casa che non sembrava vero. Un cammino da gambero che ha irritato anche De Laurentiis, di certo non ultimo ad arrabbiarsi. Ci voleva il suo “schiaffo” ideale per ridestare il Napoli e farlo tornare a regime.
MERITO DI CHI? Merito suo o di Benitez o di chissà chi nessuno può saperlo, ma intanto il suo pugno duro ha funzionato. Il Napoli nel chiuso di Castelvolturno (e tra un volo e un altro) si è ritrovato. Quel polso fermo è dovuto arrivare dall’alto. Nessuno ci potrà mai dire se Benitez avrebbe avuto la capacità di raddrizzare la situazione. Magari sì, ma intanto è arrivato l’urlo del presidente a rimettere il Napoli in carreggiata. E lo sconquasso ha ridestato quei campioni che sembravano ormai persi. Callejon e Hamsik su tutti, tanto per fare i due nomi che sono un po’ il simbolo della rinascita. Marek Hamsik era diventato un caso emblematico. La città intera intera si chiedeva che cosa diavolo avesse. Un anno e mezzo nell’ombra, un infortunio serio ma non grave che lo ha tenuto fermo due mesi e che forse spiega il suo lungo periodo buio. Per altri, anzi per tanti, il problema era il modulo. Eppure l’Hamsik spettacolare delle ultime prestazioni agisce sempre nello stesso schema che Benitez continua a usare con religiosa dedizione. Qualche passo più indietro? Forse. Ma era da tempo che Rafa ha messo Hamsik in una posizione alla “Insigne”, da trequartista. L’accortezza di metterlo faccia alla porta e tutto si è risolto per il meglio. Gol e assist, un rendimento che rapidamente è tornato ai suoi livelli. Un capitano così non si vedeva dall’inizio dello scorso campionato, quando partì con una doppietta dopo l’altra.
CAPITANO MAREK - L’altra stella ritornata è Callejon. Era messo male, fermo a nove gol con l’ultimo sigillo arrivato nella ripresa del torneo il 6 gennaio a Cesena, dopo la sosta natalizia. Poi un lungo periodo di buio, dove di buono c’è stata soltanto la fiducia di Benitez, che lo ha fatto giocare praticamente sempre. Eppure Callejon ha giocato con grande sacrificio, correndo tanto e coprendo gli spazi. Serviva anche il gol, però, perché da un attaccante è quello che ci si aspetta. Finalmente stanno arrivando. Contro la Fiorentina domenica scorsa e ieri col Cagliari. In mezzo l’assist a Wolfsburg per uno spagnolo tornato ai livelli altissimi dello scorso campionato.
FAVOLA CALLEJON - Fermo a quota 11, si sta rilanciando anche nelle posizioni che contano della classifica marcatori. E subito dopo il gol che ha aperto le segnature, Callejon ha firmato un’altra rete. O meglio, ha fatto qualcosa che vale un gol: un recupero incredibile in fase difensiva, con palla tolta dai piedi del pericoloso M’Poku che forse avrebbe battuto Andujar. Con l’immediato pareggio la partita, forse, sarebbe cambiata. Un Callejon a tutto campo, allora, che si sta riprendendo il Napoli. E con lui la conferma di Gabbiadini, prezioso dalla panchina. E poi Insigne che ha fatto bene giocando per la prima volta 90 minuti dopo il rientro dall’infortunio. Le stelle azzurre sono tornate.