A pensarci bene è proprio così. Sono già sei anni che il Napoli, almeno per quanto riguarda il centrocampo, è “rinchiuso” in una gabbia. Una gabbia rappresentata dai due centrocampisti, che per gioco di forza devono essere mediani dalle spiccate qualità difensive. Elementi necessari per sostenere attacco e difesa in due moduli diversissimi tra loro ma simili da questo punto di vista.
DA WALTER - Il 3-4-2-1 di Mazzarri e le sue varianti non derogavano dall’esigenza di avere due “mastini” proprio lì in mezzo. Pazienza, Gargano e poi Inler e Behrami sono stati i rappresentanti di questa ambasciata di difensori del centrocampo. Una soluzione tattica che toglieva al Napoli quel pizzico di materia grigia che serve in ogni centrocampo, con tanto di conseguenze spesso sottolineate da critica e tifosi. Mazzarri “prigioniero” della sua difesa a tre, integralista del 3-5-2 e compagnia, con la caratteristica dei due mediani a fare da scudo.
A RAFA - Una situazione che stufò un po’ tutti. Infatti l’arrivo di Rafa Benitez e la sua tanto invocata difesa a quattro fece respirare finalmente aria di novità. Con un modulo del tutto diverso nessuno fece caso che dietro quel 4-2-3-1 adottato anche da grandi squadre europee c’era quel numerino “due” che nascondeva un’altra insidia. Ebbene sì, di nuovo i due centrocampisti. Due mastini, due mediani di sostanza. Tutto tale e quale. Unica speranza di reggere un attacco formato da ben quattro giocatori: tre trequartisti e una prima punta. Risorsa irrinunciabile, e ancora avanti con la coppia di soliti noti: Inler, Behrami e poi David Lopez e Gargano. Questo il quartetto che Benitez ha utilizzato, tra alti e bassi, fino ad ora.
INTEGRALISTA - In pochi pensavano che Benitez avesse un integralismo tattico ancora più forte di quello di Mazzarri. Non si deroga neanche per scherzo dal 4-2-3-1. Mai. Il risultato è che il Napoli si porta ancora dietro quella gabbia con i due centrocampisti. Stesso problema, stesse tematiche. Con tutto il rispetto per i professionisti che hanno onorato e onorano la maglia azzurra, è mancato il guizzo, il giocatore in grado di fare la differenza. L’acquisto che Benitez e De Laurentiis hanno solo fatto immaginare e che mai si è visto. Diverso l'atteggiamento di Mazzarri, che mai ha invocato giocatori importanti né ha illuso la piazza parlando di “colpi da 90” mai visti né sentiti.
ORA BASTA, GRAZIE - Un problema dal quale il presidente Aurelio De Laurentiis vuole uscire. Ha provato a prendere giocatori di qualità, registi come Jorginho, ma anche come lo stesso Inler. Niente, con il modulo a due fanno fatica. Il presidente si chiede come mai non si possa giocare almeno con tre centrocampisti, in modo da dare alla squadra una mente pensante e liberare il reparto da compiti strettamente difensivi. Ammesso che Benitez vada davvero via il desiderio del presidente azzurro è assolutamente dire basta con la coppia di mediani.
IN TRE - Almeno una soluzione con tre centrocampisti. Ecco perché il patron è andato da solo a trattare Valdifiori, giocatore che gli piace e che coniuga un prezzo moderato e buone qualità. Con esso la conferma di Jorginho per poter vedere finalmente un Napoli diverso. Fuori da quella gabbia...