Sarà il Villarreal il prossimo avversario internazionale del Napoli, riparte, quindi, dalla Spagna valenciana il cammino europeo degli azzurri di Maurizio Sarri. L’anno scorso nell’ex Coppa Uefa, il percorso si interruppe soltanto in semifinale, contro il Dnipro. Boyko e dei guardalinee miopi, si misero di intralcio tra il Napoli ed una storica ed inattesa finale che svanì poi definitivamente al ritorno in Ucraina. Quest’anno si è ripartiti con lo stesso spirito e la stessa mentalità vincente. Dopo il girone da record del “new deal” di matrice operaia diretto dal tecnico di Figline, a febbraio, ripartirà l’avventura oltre i confini italiani, con consapevolezza dei propri mezzi ma soprattutto un bagaglio di esperienza accumulata negli anni, dal post Diego ai giorni nostri. Dal Benfica al Wolfsburg, il Napoli di De Laurentiis ne ha fatta di strada, non si è mai più affermato a livello internazionale con una vittoria e i tifosi, adesso che la squadra permette sogni di gloria, aspettano di rispolverare pennelli e di mettersi all’opera per omaggiare e festeggiare insieme ai loro miti in maglia azzurra. In città fra erbacce e mura antiche, anche se sbiaditi, i mille culuri del settennato d'oro maradoniano e dei trionfi in Coppa sono ancora vivi e visibili agli occhi di ogni napoletano. È forte la voglia di vincere, le immagini dei trionfi riverberano e fanno da scenografia all'intero ambiente. I prossimi avversari europei saranno i gialli di Valencia, squadra solida, amica per certi versi, visto che già in altre due occasioni ha sfidato l’allora compagine di Mazzarri prima in Europa League e poi nel girone di Champions League. La locomotiva Napoli camminerà, quindi, su più binari, Europa League e Coppa Italia, sono due competizioni care ai tifosi, passeggiando per il centro storico sono conservati dei veri e propri murales che ricordano i vecchi trionfi ed in particolare uno che riporta alla storica vittoria in Coppa Uefa contro lo Stoccarda. Col passare degli anni hanno perso la tonalità e la vivacità iniziale ma come delle vere e proprie opere d’arte aspettano di essere restaurate. Salendo le strade che da Piazza Dante portano a Corso Vittorio Emanuele, sul lato destro dell’entrata di Largo Tarsia, sulla facciata esterna del palazzo monumentale fatto costruire dai Principi Spinelli di Tarsia, e mai completato, è presente un enorme murales commissionato dagli stessi tifosi per festeggiare la vittoria dello storico primo scudetto nel 1987. Un tricolore maestoso sullo sfondo, contornato d’azzurro, sul lato destro il primo titolo con tanto di data, sul lato sinistro quello del 1990, anche se in realtà si racconta fosse quello del 1988 perso in malo modo nelle ultime giornate contro il Milan di Sacchi, ma la data venne corretta e rifatta due anni dopo, dopo la stagione trionfale della squadra di Albertino Bigon. Nel centro della facciata è ancora vivissima una Coppa Uefa stilizzata, gigante, e al di sotto la data del successo. I tifosi del posto omaggiarono così il Napoli di Diego Armando Maradona dopo la strepitosa e storica finale del Neckarstadion del 17 maggio 1989. Passeggiando per la stessa strada, dirigendosi verso l’altra uscita, attraversando il maestoso piazzale, c’è una scala che porta quasi a largo Gesù e Maria, che negli anni d’oro diventarono giganti tricolori su cui camminare. Tra carte sporche e impalcature sono ancora visibili, anche se il tempo comincia a farsi sentire e a cancellarli, ma nella memoria degli abitanti del posto sono vivissimi i flashback di quelle annate straordinarie che fecero da traino a tutta la popolazione napoletana. Nel 2012 ci furono i festeggiamenti per la Coppa Italia del Napoli di Mazzarri, si registrarono scene di giubilo in giro per la città, segni visibili e tangibili che ricordano quella vittoria non ce ne sono, ma in Piazza Vittoria, davanti alla restaurata Colonna Spezzata, è possibile ammirare la statua in bronzo di Giovanni Nicotera con tanto di sciarpa del Napoli al polso. Nessuno più l’ha tolta al politico che aderì alla Giovine Italia di Mazzini, che da allora, vista l’espressione della statua, pare portare con fierezza il drappo color azzurro Napoli. La squadra si appresta ad affrontare entrambe le competizioni con lo stesso spirito dei suoi supporters. Sono anni che la città aspetta di unirsi e organizzarsi per creare e omaggiare i suoi beniamini. Nel 2014, dopo i tristi fatti di Roma, non si registrarono gli stessi festeggiamenti per la vittoria della seconda Coppa Italia contro la Fiorentina ma già l’anno scorso, nella notte di Doha, Napoli all’unisono esplose d’entusiasmo per celebrare la storica Supercoppa vinta ai rigori contro i rivali di sempre, pluri scudettati, della Juventus. Rispetto al passato sono cambiate tante cose, prima c’era più creatività ed anche meno controlli e leggi che vietavano di verniciare mura o palazzi storici, ma parlando con gli abitanti del posto pare siano pronti a riverniciare e restaurare i vecchi murales, a patto che si possano aggiungere disegni di altri trofei e date storiche. La doppia avventura in Coppa può ispirare di nuovo la creatività del popolo, che per antonomasia è il più creativo e scaramantico del globo. Nel frattempo basta farsi un giro in centro, per ammirare quei disegni fatti e lasciati là, nonostante l’usura del tempo, a futura memoria.