Se il mestiere del portiere fosse così facile come nel suo debutto in maglia azzurra, Alex Meret poteva pure anticipare i tempi e scendere in campo qualche settimana fa. D'altronde contro il Frosinone il suo pomeriggio, ricco di gioia, pieno di gaudio e, perché no, pure un po' d'ansia, è andato liscio. Senza problemi. In novanta minuti praticamente il portierino friulano non è mai stato impegnato seriamente. Qualche uscita qua e là, un po' di alleggerimento della pressione, ma mai una vera parata a parte una palla bloccata a spiovere dopo un tiro non troppo insidioso. Nel finale anche un'incomprensione con Luperto, peccato di gioventù da ambo le parti, ma senza nessun tipo di conseguenza. Un esordio all'insegna della tranquillità e magari fosse sempre così. Ma forse anche no.
GARANZIA. Abitudine, il palcoscenico europeo, lo è già e lo resterà ancora per un po' per David Ospina. In Inghilterra toccherà ancora a lui, come sempre in questa Champions League. Tornerà nel Paese che l'ha ospitato nei suoi anni all'Arsenal e dove, forse, dovrà tornare l'anno prossimo. E sarà proprio Meret a determinarlo molto probabilmente. Finora l'estremo difensore colombiano ha dimostrato che, seppur con modi a volte poco convenzionali, para e dà sicurezza. E' una garanzia e nelle rotazioni per ora conserva il ruolo di titolare di coppa. Sperando che in questa Coppa - e qui la maiuscola è d'obbligo - sia un sogno da poter ancora coltivare dopo il match di Anfield. Il Napoli si gioca il suo futuro europeo ed è giusto ripartire dalle certezze, anche tra i pali. Ancelotti lo sa benissimo: è anche così che si batte un colosso europeo come il Liverpool.