Karim Benzema, il francese di Lione in forza al Real Madrid, potrebbe essere l’erede dei grandi centravanti del Napoli, Jeppson, Vinicio, Altafini, Careca, Cavani, Higuain. Il costo sarebbe di 50 milioni, lo stipendio di 8,5 milioni. Se Florentino Perez prende Lewandowski o Kane e … Florentino De Laurentiis si svena, contrariamente alla sua saggia politica che sinora ha prodotto squadre competitive e bilancio sano, è possibile. Ancelotti può intercedere per attrarre il centravanti. Lo conosce, si conoscono, l’ha allenato. Ancelotti chiama, ma Benzema risponde? Attualmente in giro fra Kuwait, Bahrein e Stati Uniti, Karim si gode sacrosante vacanze dopo avere pesantemente collaborato alla conquista della decima Champions del Real con la “doppietta” con cui castigò il Bayern in semifinale e col primo gol nella finale di Kiev contro il Liverpool. Escluso dal Mondiale dopo che la Francia l’ha messo in quarantena tre anni fa per una confusa storia di ricatti e filmini a luci rosse.
Gli infortuni ne hanno limitato la produzione di gol nelle due ultime stagioni dopo il record di 24 reti nella Liga 2015-16, poi undici e cinque gol. E’ al Real dal 2009 quando il club madrileno lo prese dal Lione per 35 milioni di euro. Ma è un top che darebbe un senso al 4-2-3-1 di Ancelotti anche se creerà qualche problema. Milik di nuovo mestamente in panchina e l’improponibile vecchia staffetta Insigne-Mertens a sinistra. Benzema ha 31 anni, qualche acciacco muscolare, ma è potenza pura e non è solo uno sfondatore, rientra e partecipa alla manovra, ovviamente esperto di Champions, 45 gol in 85 partite. Con Benzema si segna e si sogna. Abituato ai “movimenti” del Real, vigoroso scudiero di Cristiano Ronaldo, sarà Ancelotti a metterlo in condizioni di sfondare in azzurro. Insigne, miglior assist-man, dovrebbe essere il suo partner. Il Napoli guarda al Real Madrid sulla scia di Benitez. Non solo Benzema, ma addirittura il croato Mateo Kovacic, 24 anni, due stagioni “perdute” all’Inter, ma sul quale premono il Manchester United, la Juventus e la Roma. Una concorrenza, ammesso che il Real si privi del giocatore, che mette in difficoltà il Napoli.
Certo, con Benzema e Kovacic il rilancio azzurro è assicurato cancellando i tre anni di Sarri, il suo tiki-taka, i droni e gli inimitabili dopo-partita. Ancelotti non è allenatore che si contenti di giovani promesse. Carlo gioca con gli assi. Quanti ne ha De Laurentiis nella manica, solitamente un po’ stretta?
Arriva l’1 luglio e Ancelotti è ufficialmente libero dal contratto col Bayern. Ora può lavorare a tempo pieno. Albiol ha rinnovato e si riparte con Albiol-Koulibal, garanzia difensiva. Hamsik è a disposizione. Ghoulam ha ancora qualche problema. Simone Verdi e Fabian Ruiz sono i nuovi fiori del giardino azzurro. La porta è stata chiusa con Meret e Karnezis. Sembra possibile l’arrivo di Stefan Lanier, 26 anni, austriaco, terzino destro del Salisburgo. Senza farsi distrarre da Benzema e, più ancora, da Kovacic, vediamo che squadra mette su Ancelotti. La sua gestione signorile e pacata garantisce un anno sereno. La cazzimma dovrà darsela la squadra. Ancelotti ha un contratto di tre anni, ma il buongiorno si vede dal primo. Senza strafare, senza sognare e dimenticando quella posa da James Bond col presidente.