Un anno e tre punti di differenza per Carlo Ancelotti e Gian Piero Gasperini, rivali in panchina, questa sera, per la settima volta nella propria carriera. Gli allenatori di Napoli e Atalanta tornano a sfidarsi dopo averlo fatto per la prima volta il 26 agosto 2007, una data speciale per il club azzurro: era il giorno del ritorno in Serie A. Mentre il Napoli di Reja perdeva 2-0 al San Paolo col Cagliari di Matri e Foggia, il Milan di Ancelotti batteva 3-0 al Ferraris il Genoa di Gasperini con gol di Ambrosini e doppietta di Kakà. Ricordi di un calcio che non c'è più ma che a volte ritorna grazie alla testimonianza dei suoi protagonisti. Dodici anni dopo, è cambiato tutto: Ancelotti ha lasciato il Milan da vincente e ha girato il mondo conquistando trofei ovunque, Gasperini s'è fatto le ossa, la gavetta lo ha fortificato, ha fallito solo all'Inter e ora si gode la sua Atalanta, una squadra straordinaria, che incanta tutti e sogna in grande. CONFRONTO. Dopo il primo incrocio, i due si sono ritrovati nel match di ritorno (2-0 per il Milan) e poi anche nella stagione successiva, quella del riscatto per Gasperini: all'andata il Genoa s'impose per 2-0, al ritorno il Milan non andò oltre l'1-1. Era il periodo dell'albero di Natale, per Ancelotti, mentre Gasperini proponeva fiero il suo 3-4-3, modulo che non ha mai abbandonato pur modificandolo negli anni in base alle caratteristiche dei suoi giocatori. Al termine di quella stagione, Ancelotti salutò l'Italia. Un anno fa il ritorno e nuovi incroci: il primo il 3 dicembre, Atalanta-Napoli 1-2, gol decisivo di Milik. Al ritorno vendetta nerazzurra: 2-1 al San Paolo, vittoria fondamentale per la corsa Champions. In totale sei confronti, tra i due allenatori: tre vittorie per Ancelotti, due per Gasperini, un solo pareggio. Stasera, alle 21 circa, le statistiche andranno aggiornate. IDEE. Ancelotti, 60 anni, contro Gasperini, 61 anni. Idee simili e differenti, tra i due. Così come le rispettive carriere. Che hanno influenzato due percorsi che oggi convergono in novanta minuti che si preannunciano emozionanti: Ancelotti punta sul 4-4-2 in fase passiva, chiede alla sua squadra di verticalizzare e cambiare ripetutamente gioco, negli anni s'è adattato ai calciatori passando dal 4-3-1-2 di Milano al 4-3-3 di Madrid. Gasperini è un fan del 3-4-3, al Genoa sfruttava le due corsie con meccanismi collaudati tra i reparti, oggi punta sul 3-4-1-2 con le fasce che restano punti di forza, difesa alta che accetta i duelli individuali e attaccanti mobili che svariano ovunque. Sarà una bella partita. Ancelotti vs Gasperini: capitolo sette.