Stavolta dovrebbe essere la volta buona. La prima da ex, dopo due anni. Un bel record anche questo. D'altronde Nikola Maksimovic è l'uomo degli eccessi: De Laurentiis per convincere Cairo a dirgli di sì ci ha messo praticamente tre sessioni di mercato. E alla fine, per colpa di un allarme bomba a Francoforte, l'affare stava pure per saltare. Nella settimana dei sentimenti e dei ritorni, prima nella sua Belgrado e poi nella sua Torino, il serbo si prepara a giocare al fianco di Koulibaly. Sarebbe l'undicesima volta insieme: con Ancelotti hanno già giocato sabato scorso, con la Fiorentina. Schierati insieme, hanno vinto sette delle ultime otto partite e nelle ultime tre, la difesa non ha preso gol.
Come ricorda Il Mattino:
"Sarebbe la prima volta, per l'appunto, contro i granata. L'addio è stata roba da tragedia greca, con tanto di strappo e fuga e parole di odio e rancore. Nikola a un certo punto, nell'estate del 2016, smise di presentarsi agli allenamenti. Sinisa Mihajlovic, il suo connazionale allora sulla panchina granata, non usò giri di parole. «Per me è morto». Eppure, in queste 24 mesi napoletani, i momenti di gloria sono stati davvero pochi. Ammessi che ce ne siano stati. Con il Napoli di Sarri la scintilla non è mai scoccata, anche perché l'ex allenatore non apprezzava la sua scarsa voglia di mettersi in discussione. Dalla stagione 2016-2017 fino a gennaio 2018 il serbo ha giocato con il contagocce, per la precisione 16 presenze complessive in un'anno e mezzo tra campionato, Coppa Italia e Champions League. Per questo motivo è arrivato il prestito allo Spartak Mosca. Carletto ha pure questo compito: rilanciare Maksimovic. Anche perché Albiol non può giocarle tutte e bisogna anche pensare al futuro. Ad Ancelotti piace forgiare i suoi uomini così: Maksimovic contro la sua ex è davvero una opzione concreta. Anche perché il turnover è cosa necessaria vista gli impegni uno in fila all'altro che attendono il Napoli da qui al 7 ottobre".