Allo stato c’è un’idea progettuale per realizzare, anzi, per ridimensionare il San Paolo in uno stadio che non superi i 50-55 mila posti. Uno stadio che molto probabilmente porterà il nome di uno sponsor, soluzione questa porta soldi — e tanti — nelle casse dei club. Dovrà essere quindi uno stadio più piccolo, come chiede l’Uefa. Incertezza invece sul futuro della pista d’atletica: resta o sarà rimossa? L’assessore allo sport, Ciro Borriello, la pensa così: «Resta in campo la soluzione di spostare la pista» che d’intesa con la società «deve essere fatta in un altro luogo». La società «si impegna a realizzarne un’altra, in un altro luogo della città, che noi saremo pronti a suggerire».
«È chiaro — ha detto — che la pista deve essere quanto più vicina all’impianto. C’è un impegno ma non è vicinissima la cosa perché per questi lavori ci vuole tanto tempo». Nel nuovo stadio sono previste schermature, pannelli che isoleranno alcune parti della struttura, e la sostituzione della copertura. Saranno anche tolti i cupoloni in policarbonato e verranno sostituiti con strutture molto più leggere. «Saranno possibili lavori durante il campionato — ha raccontato Borriello — e ci saranno interventi per bagni e per l’illuminazione. Tra qualche settimana sui tempi potremmo essere più precisi. Ci sono alcune questioni che devono essere esaminate e soprattutto il percorso amministrativo che deve trovare un suo compimento. Anche l’applicazione della legge 147 è un fatto assai complicato».
Borriello commenta il progetto che Aurelio de Laurentiis ha illustrato all’assessore allo Sport e al capo di Gabinetto, Attilio Auricchio in un incontro che si è tenuto a Palazzo San Giacomo. Assente il sindaco de Magistris, a New York per una viaggio istituzionale, la cosa al patron azzurro non è piaciuta affatto. Chi era lì parla infatti di «partecipazione sofferta» del presidente del Napoli. De Laurentiis è arrivato al Comune accolto anche tra qualche fischio e insulto di alcuni passanti scontenti. Ma poca cosa.
La sensazione è che, sulla vicenda stadio, questa volta le parti possano arrivare alla fumata bianca sulla base di un progetto che dovrà comunque andare in Consiglio comunale per il via libera. Un progetto che il patron azzurro dovrebbe finanziare fino a 30 milioni di euro. Intanto, però, è molto probabile che il Comune debba ricorrere ad una convenzione-ponte perché è chiaro che i lavori non cominceranno da subito; e che il Comune avrà 180 giorni, come prevede la legge 147, per approvare il progetto esecutivo e dare il via ai lavori. Ma ovviamente, nelle more di un affidamento anche molto lungo, diciamo tra i 50 e i 99 anni, il Napoli al San Paolo dovrà comunque giocarci.
Nel comunicato congiunto diramato alla fine del vertice di Palazzo San Giacomo si dice che «si sono discusse alcune importanti linee tecniche del progetto che saranno oggetto di una ulteriore valutazione per giungere al più presto alla versione definitiva». Nulla si farà però senza il sindaco. È lui che intende dare il via libera definitivo al patron azzurro, ieri accompagnato da dall’amministratore delegato del club, Andrea Chiavelli, da Alessandro Formisano, da un ingegnere e un architetto collaboratori dell’ingegner Gino Zavanella, uomo che ha progettato lo Juventus Stadium e che sta progettando anche il nuovo stadio di Roma .