Il duello a distanza con Cristiano Ronaldo e la storia legata a Nordahl che non tramonterà mai: Higuain è chiamato a compiere una missione più che mai possibile. L'edizione odierna del 'Corriere dello Sport' scrive così del 'Pipita': "Qui si fa la Storia: ma con la maiuscola, perché in dieci domeniche può entrarci ogni cosa di questo calcio, tutto o niente. Però sono altri novecento minuti, un enorme contenitore, nel quale si ritrovano scarpe (d’oro) e record che alimentano il senso pieno della vita di un bomber. Qui c’è un Pipita contro tutti, persino contro se stesso, e servirà poco oppure tanto, oppure magari potrà essere sufficiente essere se stessi, viaggiare intorno ai propri limiti o spingersi al di là, in quella costellazione «favolistica» e dunque tra le stelle.
CR7 O GH9 - E’ un «duello» a distanza, si ondeggia tra differenze impalpabili, però scosse di settimane in settimane, e si intravede una scarpa d’oro che per ora è di Cristiano Ronaldo, su chiunque altro, che ne ha segnati ventisette. E Gonzalo Higuain che gli sta appena dietro, certo rimpiange la traversa con il Chievo, o qualsiasi dettaglio pozza scalzarlo da quella cima che un po’ gradisce, che seduce, che incanta, perché il fascino è pure questo. Il gol è l’essenza del calcio, l’aria per i bomber: Higuain respira a pieni polmoni, è stato capace di aggrapparsi sull’Everest con i suoi piedi fatati, ed ora che sente di potercela fare, vorrebbe riuscirsi. Però CR7 va, a volte esagera anche un po’, presenta le quaterne; e poi ha dalla sua, alle spalle, il Real, e di fronte, un tatticismo che è meno sviluppato di quest’Italia che sa usare i pullman o le tattiche, dipende dai casi. SUPERHIGUAIN. C’è un Higuain (giovane) che ha segnato ventisette reti, giocava in blanço, disegnava scenari entusiasmanti dai quali non è praticamente mai uscito. Però stavolta, l’Higuain divenuto uomo, può addirittura «cancellare» se stesso, e siamo praticamente sull’uscio dell’evento, mancandogli solo un gol. PER
SEMPRE. Ma Gunnar Nordahl non è un altro calcio, è ciò che resta ormai da sessantasei anni, è la dimostrazione che ci sono miti intramontabili: è colui il quale ne segnò trentacinque in un campionato a venti squadre, dunque un’icona, una forza, un fattore, un’entità quasi inavvicinabile. Higuain non è vicinissimo, gli restano dieci occasioni e gli servirebbero altri nove gol".