Scrive così l'edizione odierna del 'Corriere dello Sport' sulla vicenda che ha visto protagonista Higuain nella gara con l'Udinese: "Parla a 'Radio CRC' Nicolas, il fratello di Higuain. Il loro è uno stato d'animo di casa. Indicano un malessere, il timore di chi sa che ora s'è fatta dura, durissima, e che pure non molla. Parte all'attacco, Nicolas: stile di famiglia, anche questo. Come i discorsi. «Ho parlato con Gonzalo, certo. Era arrabbiato e deluso, ed è ovvio sia così. La sconfitta di Udine ha fatto tanto male». La corsa scudetto, il record di gol, la scarpa d'oro. Titoloni e mirabilie. L'azzurro il colore dei sogni. Poi due gialli e il rosso: e la vita cambia tinta. Tutto cambia. E' l'incubo. L'ira funesta si abbatte. «Ma noi ci aspettiamo soltanto una giornata, al massimo due. Ho visto di peggio, ci sono stati giocatori che hanno preso a parolacce gli arbitri e non è successo nulla. Non capirei il perché. Sono comunque tante le cose che mi fanno pensare male: Irrati ha atteso la reazione di mio fratello per fischiare, eppure Felipe già aveva fatto fallo. E poi non dimentico l'atteggiamento avuto da Rizzoli con Bonucci: non mi sembra ci sia stato lo stesso trattamento»".
"Poi, facendo zapping tra le radio, trovi Alessio Tacchinardi che si accavalla e ne sposa la teoria: «Ci vuole uniformità di giudizio tra gli arbitri, anche Bonucci andava sbattuto fuori». La moviola in radio proietta immagini e opinioni, crea scontri, si presta ad interpretazioni del regolamento, giudica e si lascia giudicare. Ognuno ha un’idea. E Nicolas Higuain ne ha tante, su tutto. Capitolo campionato, col plurale che torna. E quindi un po’ anche Gonzalo: «Siamo vivi, nonostante tutto: seppur due rigori in dieci minuti li ho visti raramente; ci sono arbitri che non ne fischiano due neppure in tutta la carriera. Tuttavia guardiamo avanti, alla prossima: col Verona bisogna vincere. La stagione resta eccezionale e la fiducia non ci manca». Come l’ultima battuta. La chiusura. Tutta argentina: Nicolas al telefono, Gonzalo sullo sfondo, Maradona al centro. Sempre e comunque. «Ora capiamo ancor più quanto sia stato grande: è riuscito a trionfare in Italia, a portare lo scudetto a Napoli. E’ incredibile quello che ha fatto, vincere qui è quasi impossibile. Ma fino a che c’è l’aritmetica, noi ci crediamo». E il “noi”, stavolta, sembra stia per il Napoli".