Scrive così l'edizione odierna del 'Corriere della Sera' sulla Juventus: "Ci sono cadute che aiutano a crescere. Massimiliano Allegri legge così l’eliminazione dalla Champions League, arrivata dopo che la Juve è stata a un minuto e mezzo dalla grande impresa. «Rimpianti non ce ne sono — sostiene l’allenatore bianconero —. Per diventare grandi, si deve passare da questi momenti. Per essere forti e vincenti, bisogna essere bravi a incassare i colpi, resistere e reagire». La delusione, ovviamente, c’è, «come è normale che sia dopo aver giocato due partite al livello del Bayern Monaco» ma «questo non deve assolutamente intaccare il nostro cammino verso la vittoria del campionato, che è l’obiettivo principale insieme alla finale di Coppa Italia». Max rilancia, dunque, e inquadra il sogno europeo sfumato a un passo dal diventare realtà come «cose della vita che bisogna affrontare con la giusta positività». Anche perché oggi c’è il derby con il Torino, uno degli ultimi trabocchetti (con Milan e Fiorentina) sulla strada dello scudetto, e quindi «serve una reazione non nevrotica ma una partita attenta». L’incrocio con i granata non è mai banale. La stracittadina, si sa, è una partita a sé in cui la differenza di valori spesso si annulla e lascia spazio a sorprese e insidie inattese. «È la partita più importante di tutte quelle giocate finora — avverte perciò Allegri —. Vale un pezzo di scudetto e quindi bisogna essere pronti a livello mentale perché il Toro ha l’occasione di salvare la stagione». Ci sarà una partita nella partita per Buffon, a caccia del primato assoluto di imbattibilità. Il capitano bianconero non subisce gol da 926 minuti; se manterrà la porta inviolata per i primi 4 minuti del match supererà il record di 929 minuti stabilito dal milanista Sebastiano Rossi nella stagione 1993-94. Anche così si può dimenticare l’amarezza della Champions".