L'edizione odierna del 'Corriere del Mezzogiorno' riporta l'incontro di Insigne e sua moglie con i magistrati al fine di raccontare quanto accaduto nel giorno della rapina. Ieri 'Il Magnifico' è stato ascoltato in procura dai magistrati ed ha confermato la ricostruzione fatta dagli inquirenti fornendo allo stesso tempo nuovi dettagli:: "Sono stati ascoltati ieri mattina per un paio d’ore. Lorenzo Insigne e sua moglie Genny Darone hanno raggiunto il palazzo della procura di Napoli al centro direzionale e, passando per un'entrata secondaria, hanno raggiunto i magistrati che stanno lavorando sul caso. Particolare attenzione ai dettagli: ogni minimo gesto, ogni parola, un tatuaggio, un capo d'abbigliamento o una caratteristica fisica potrebbero essere importanti per risalire all'identità dei malviventi. Sia Lorenzo che Genny hanno descritto nei dettagli la disavventura di cui sono stati vittime, insistendo più sugli atteggiamenti che i due rapinatori hanno avuto in quella manciata di minuti, piuttosto che su qualche particolare fisico. L’uomo armato aveva il volto coperto parzialmente da uno scaldacollo, l’altro comunque indossava il casco"
Ai ragazzi è stato anche chiesto se avessero avuto la sensazione che quella rapina fosse mirata, se era proprio Lorenzo Insigne, in quanto calciatore del Napoli, nel mirino dei rapinatori o se si trattasse di un evento casuale. I due avrebbero escluso che si fosse trattato di una rapina collegata al calcio, hanno fornito i particolari - targa del motorino, tipo del mezzo - che avevano anche dato ai carabinieri di Frattamaggiore nella denuncia effettuata domenica mattina. Genny e Lorenzo hanno lasciato il Palazzo di giustizia non prima di firmare autografi ai tanti magistrati tifosi, poi insieme a Castel Volturno: pranzo veloce al ristorante del centro sportivo prima della seduta di allenamento prevista per il pomeriggio".