Scrive così l'edizione odierna del 'Corriere del Mezzogiorno' sul Benevento neopromosso in B: "B come Benevento. Un’iniziale può cambiare anche la vita. Di un club, nella circostanza, che ha sofferto, lottato, aspettato forse anche troppo ma dopo 8 anni dallo sbarco in C e dopo 87 anni dalla sua fondazione l’ha spuntata, finalmente. Promozione sia. Alla faccia delle streghe e degli stregoni che abiterebbero la città ma ieri evidentemente una fata al Vigorito ha baciato i ragazzi di Auteri, un siciliano scontroso ma che conosce la terza serie come le sue tasche. Cinque anni fa percorse lo stesso binario, dalla C alla B, con un altro team campano come la Nocerina. La partita: il Benevento è contratto, imbarazzato e il Lecce invece disinibito. Il capitano di vascello Lucioni scuote i campani ma il rimbrotto non produce giovamento. Tant’è che il salentino Lepore al minuto 4 sfiora il gol con un diagonale che finisce sul palo. La fata c’è e si vede a ‘sto punto. In tribuna Gianni Rivera ricorda lo slogan del Paron Rocco “in campo te va ti” e il Benevento si sveglia con Melara uomo assist per Mazzeo. Cross e incornata. Risultato? Il gol del vantaggio che al 19’ manda in visibilio i 20mila del Vigorito giunti per l’evento persino da New York. I campani gestiscono, serrano le cerniere in difesa e ripartono secondo l’atteggiamento all’italiana. Lo fanno da manuale 7’ più tardi (26’) con una ripartenza micidiale del colosso d’ebano Cissè alto e grosso come Heimdall. Fuga per 50 metri e rasoterra col mancino, Bleve può solo raccogliere il pallone nella porta. Secondo tempo. Il Benevento ancora cinico, triplica. È il 51’ quando Mazzeo sulla trequarti disegna ancora col piede sinistro un tiro a giro che il portiere leccese non riesce a respingere. Il pallone rimbalzando lemme lemme va in porta. È il 3-0. Sorridono tutti anzi qualcuno va oltre e preferisce piangere. Il Lecce e i suoi tifosi si ritirano mestamente. Giocheranno i playoff. Alla fase finale andrà probabilmente anche la Casertana che ieri ha pareggiato a Messina (1-1). La prossima gara al Pinto contro la Paganese già salva chiarirà il futuro dei falchetti. Si fa sera quando il Vigorito è un tripudio e un tributo ai giallorossi. La città pacata e serena da sempre diventa caotica e frenetica. Come se fosse stata attaccata la spina che dà luce all’albero di Natale con tanto di regalo. Le colline circostanti che danno su San Leucio del Sannio completano la fotografia, la cartolina di un successo. L’immagine è questa, la musica è quella di «un giorno all’improvviso», alias i Righeira. Le parole cambiano ma il senso è lo stesso. “Difendo i miei colori, la mia mentalità”, recita uno dei cori. Non siamo a Napoli bensì a Benevento ma la Campania è felix, ugualmente".