Il giornalista Franco Arturi, nella sua rubrica con i lettori sulle pagine della Gazzetta dello Sport scrive sulla Juve:
"All’improvviso si cambia allenatore in corso, come qualsiasi altro club, si sbagliano acquisti, si rischia il dissesto economico, si considera traguardo utile qualcosa che veniva dato in precedenza per scontato, magari non si riempie lo stadio, peraltro sottodimensionato rispetto alle concorrenti milanesi e romane. Un allenatore che non vince alla Juve non è necessariamente un “perdente”, ma forse un tecnico che avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo in più. A Pioli e Inzaghi, per dire, è stato concesso. Non entro nella valutazione sul licenziamento di Motta: forse era inevitabile e ben giustificato. Ma se la motivazione è un generico «alla Juve non puoi non vincere», allora non ci siamo. Qualcuno deve rendersi conto che i modelli societari della Juve di oggi non sono il Real Madrid o il Manchester City, ma l’Atalanta o il Napoli, cioè club che tentano di scalare il campionato con i bilanci in ordine. Milan e Inter sono più avanti in questa nuova consapevolezza. La Juve è indietro, e non soltanto in classifica":