L'edizione genovese del quotidiano "La Repubblica" parla del match di questa sera tra Napoli e Genoa, due squadre gemellate da ben 32 anni. In campo, però, sarà partita verissima tra due squadre con l’obbligo di fare risultato.
Giampiero Gasperini per il suo cinquantasettesimo compleanno ha chiesto in regalo ai suoi giocatori la partita perfetta: grande pressione sui portatori di palla, difesa aggressiva che non indietreggia ma scala in avanti per andare ad attaccare la palla e ripartenze a tutto gas cercando di sorprendere in velocità Koulibaly e Albiol, i due non certo rapidissimi centrali difensivi del Napoli. Niang, l’ultimo arrivato, difficilmente partirà dall’inizio, anche se Gasperini in allenamento l’ha visto molto tonico ed è sempre più convinto che puntare sul ventenne ragazzo francese, ancora a caccia del suo primo gol in Italia (33 le presenze col Milan), sia stata la scelta migliore. Il tridente avanzato del Genoa dunque sarà composto da Iagio Falque, Fetftatzidis e Perotti, al rientro dopo le quattro giornate di squalifica.
Il modulo sarà il 3-4-3 con i rientri di De Maio sulla linea dei difensori e di Edenilson come laterale destro a centrocampo. Izzo e Mandragonara, napoletani di Scampia, andranno in panchina. Nessuno dei due è riuscito a essere profeta in patria. Izzo è cresciuto nelle giovanili del Napoli e aveva fatto anche un ritiro precampionato ai tempi di Mazzari, ma poi è stato ceduto all’Avellino. «Andavo allo stadio in curva a con mio papà o nei distinti. Entrare al San Paolo da giocatore è un dono del cielo e un sogno che si avvera», ha confidato. Per quanto riguarda invece Mandragora, suo padre Giustino ha raccontato un retroscena: «Ha fatto due provini per il Napoli, ma non è stato chiuso l’accordo, perché non è stato ritenuto di pagare 30 mila euro alla Mariano Keller la società per la quale era tesserato. Il Napoli investe solo a parole sui giovani».