Il Napoli sta completando diversi acquisti di livello e ora spuntano fuori le varianti tattiche con cui potrà giocare Spalletti con i suoi nuovi giocatori.
Napoli - Questo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport che analizza tutti i moduli possibili della nuova formazione del Napoli nel 2022:
Un Napoli sempre più da Champions: è quello che presto Luciano Spalletti avrà a disposizione. Una squadra duttile, che potrà giocare in più modi. Con Ndombele arriva un centrocampista che ha già giocato due ottavi di finale del maggior torneo europeo e dunque conferisce un tasso tecnico e di esperienza superiore in mezzo. In attacco invece sarà soprattutto la freschezza a dover fare la differenza: Raspadori, Osimhen e Kvaratskhelia sommano 66 anni in tre. Ma vediamo quali potranno essere le soluzioni per l’allenatore, partendo dai sistemi di gioco e dall’interpretazione che ne potranno dare i giocatori.
Dal 4-3-3 al 4-2-3-1 Spalletti è ripartito dal 4-3-3 perché preferisce Zielinski mezzala e non ha più un sottopunta come Mertens. Ma l’arrivo di Raspadori, da un punto di vista di caratteristiche forse l’attaccante più simile al belga, apre alla soluzione col trequartista. In questo caso, per una questione di equilibri, Politano potrebbe essere preferito a Lozano. E comunque con l’arrivo anche di Simeone non mancano le soluzioni. Che non escludono nemmeno un 4-4-2 con l’argentino in attacco al fianco di Osimhen e gli esterni magari un po’ più bassi per non sbilanciare la squadra, Spalletti non ha assolutamente scartato questa ipotesi anche se appare più probabile in corsa, secondo come si evolveranno le situazioni di certe partite. In mediana a questo punto con Ndombele l’allenatore ha più scelte di eccellenza. Il francese può essere mediano basso nel 4-2-3-1, ma addirittura anche trequartista (lo ha fatto), anche perché non ha le stesse caratteristiche di Anguissa. E ancora può essere mezzala del 4-3-3. Tutto ruoterà però attorno a Lobotka, l’uomo che sa dare i tempi giusti alla squadra, quelli voluti dall’allenatore. Senza dimenticare un Zielinski che appare rinato, Demme ed Elmas che sono ottime alternative, e lasciando in sospeso Fabian Ruiz che ormai ha la valigia pronta. La difesa invece è stato il primo reparto ad essere completato, almeno nei ruoli di movimento. E infatti l’ultimo dubbio riguarda il portiere: arriverà Navas, o chi per lui, oppure il Napoli resterà con un Meret “sfiduciato” e Sirigu? La risposta arriverà solo nelle ultime ore di mercato. Però va detto che gli otto uomini della linea difensiva consentono ulteriori ragionamenti.
La difesa a tre Spalletti l’ha provata qualche volta nella passata stagione, più per emergenza che per scelta convinta. Ma ora che ha quattro centrali molto forti fisicamente e adattabili a questo sistema (senza dimenticare che l’ottimo Di Lorenzo sa farlo ai suoi alti livelli di affidabilità) potrebbe optare, considerati gli avversari, anche per un 3-4-2-1 o 3-4-1-2, nel caso scegliesse il doppio centravanti. Insomma dietro sono state colmate quelle lacune - quarto centrale e esterno sinistro - che nella passata stagione avevano comportato qualche problema. Dunque ora a disposizione dell’allenatore c’è una rosa completa, con due formazioni diverse ma competitive. E la possibilità per un innovatore come Spalletti di trovare nuove soluzioni o interpretazioni del modo di stare in campo. L’età media si è abbassata, l’esperienza dovrà essere acquisita strada facendo, ma la qualità non difetta a questo Napoli e Luciano ora può essere soddisfatto, anche perché Giacomo Raspadori è un suo pallino.