Calcio Napoli - Dino Baggio ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport
Di quali integratori stiamo parlando?
«I soliti, quelli che si vendono anche adesso in farmacia. Sostanze che aiutano il recupero fisico dopo uno sforzo. D’altronde non se ne poteva fare a meno: giocavamo 60-70 partite all’anno, tra campionato, coppe varie e Nazionale. Ritmi altissimi, impegni ravvicinati che non consentivano al corpo un normale ritorno alla regolarità. Aiutarsi con gli integratori era naturale e necessario. Ora, però, vorrei sapere se questi integratori, alla lunga, possono creare danni».
Se parla di integratori che si vendono anche oggi in farmacia...
«Certo, ma una persona normale ne prende uno o due alla settimana, mentre noi ne assumevano una notevole quantità tutti i giorni. C’è un po’ di differenza. Comunque nelle mie intenzioni non c’è la polemica, che è sempre sterile, ma il desiderio di conoscenza».
Vi sottoponevate anche a flebo, vero?
«Sì, ma anche oggi accade».
E che cosa c’era dentro quelle flebo?
«Di preciso non l’ho mai saputo. Di sicuro non sostanze dopanti, perché l’antidoping non mi ha mai fermato. Però si trattava di farmaci, che sono cose diverse dalle sostanze naturali che magari vengono utilizzate oggi. Quei farmaci, assunti per tanto tempo, sono ancora nel mio corpo, nei miei tessuti? Chi lo sa? Vorrei che qualcuno mi potesse rispondere».
Ha paura?
«Sono preoccupato, lo ammetto. Tanti morti, persone ancora giovani, non sono normali. Un’indagine seria andrebbe condotta».