«Gli striscioni in città? Le curve non mi sorprendono più, fanno questo da anni. Loro non hanno la nostra visione di calcio, ma io li rispetto. Nessuno li contesta per quello che dicono e pensano: viva la curva A e la curva B». Di primo mattino i suoi collaboratori dell'ufficio stampa lo hanno informato degli striscioni con cui viene contestato da alcune fazioni del tifo organizzato. Non è la prima volta che avviene una simile iniziativa e il presidente, al di là della parole diplomatiche, ci è rimasto assai male. La Digos, in ogni caso, sta indagando sulla vicenda. Quando parla a Kiss Kiss, De Laurentiis si limita a riconoscere la libertà di alcuni tifosi di contestarlo: ma in realtà chi lo ha incrociato in mattinata lo ha trovato di pessimo umore.
Come riporta Il Mattino:
"Considera quelle critiche ingiuste, anche perché considera l'azienda Napoli uno dei pochi fiori all'occhiello di una città in grandi difficoltà. Però tiene per sé i suoi pensieri più severi. Fa buon viso a cattivo gioco. Ed è la scelta giusta. D'altronde, qui si respira un'altra aria. Altro che contestazione, il clima che circonda il Napoli e il suo presidente, è di grande affetto. I tifosi che ogni giorno riempiono Dimaro quando lo incrociano lo riempiono di elogi. Quando appare a bordo campo, sono solo cori per lui. Ovvio, c'è sempre il tifoso isolato che invoca l'acquisto ad effetto, ma dopo le reazioni iniziali («Vi meritate che il Napoli lo prenda un cinese») ha deciso di fare spallucce e ignorarli. Le foto degli striscioni lo raggiungono subito dopo la passeggiata del mattino sulla pista ciclabile della Val di Sole: De Laurentiis fin dall'inizio della sua gestione ha limitato i rapporti con la tifoseria organizzata. Da anni, nonostante i successi del Napoli, i cori delle curve contro il presidente. In Val di Sole è tutto diverso: in questo ultimo week-end attesi almeno 5 mila tifosi, c'è la presentazione della squadra in piazza".