La beffa brucia, ma De Laurentiis è furibondo soprattutto per il grave danno subito dal Napoli: tecnico e d’immagine. L’acquisto di Maxime Gonalons è sfumato, stavolta in maniera definitiva. È stato proprio il presidente azzurro a essere informato per primo, nel burrascoso e sorprendente pomeriggio di ieri. Dall’altra parte del telefono il suo collega Jean Michel Aulas, inaffidabile numero uno del Lione. «Mi dispiace, non se ne fa nulla: il nostro capitano rimane qua...», ha sibilato con falsa cortesia il dirigente francese, mettendo in piazza più tardi anche le cifre dell’affare saltato. «Ho ricevuto una offerta di 17 milioni dall’Italia, ma alla fine ho scelto di rifiutarla». Tutto lecito: verba volant e d’impegni scritti non ne erano stati presi, anche se l’accordo sulla parola era stato trovato da tempo e le firme parevano ormai una banale formalità. Invece il voltafaccia finale ha cancellato settimane di serrate trattative e virtuali strette di mano: non abbastanza sincere, evidentemente. Il Napoli ha avuto il gravissimo torto di fidarsi e adesso rischia di trovarsi nei guai, nel mezzo di un mercato difficile e dai tempi stretti, in cui certo non abbondano le alternative. È facile dire che l’affare Gonalons andava chiuso prima, visto che ormai la società aveva deciso di puntare forte su di lui e l’aveva individuato come soluzione ideale per completare il centrocampo di Benitez: a sua volta sorpreso dalla beffa di ieri. Era tutto pronto per accogliere a Castel Volturno il giocatore francese, in cui onore era stato anche organizzato l’allenamento a porte chiuse di domani mattina allo stadio San Paolo, di cui il nuovo acquisto doveva essere l’ospite a sorpresa. Aurelio De Laurentiis, rispettando gli accordi raggiun- ti, aveva spedito nella notte tra lunedì e martedì un fax al Lione con la sua offerta scritta e definitiva: 15 milioni più altri due di bonus, il club transalpino avrebbe dovuto rispondere con una lettera di conferma. Invece è arrivata la telefonata del presidente Aulas, che ha cambiato sul più bello le carte in tavola. «Non se ne fa niente, il nostro capitano non si muove almeno fino a giugno». Per il Napoli è stata una doccia fredda e pure una brutta figura, visto che per tutti gli operatori di mercato l’operazione era ormai già fatta. Ma il danno tecnico preoccupa molto di più della beffa, visto che De Laurentiis si ritrova l’8 gennaio senza Gonalons e con una strategia tutta da riscrivere, nelle tre settimane di tempo che restano a disposizione.