Da calciatore, e soprattutto da attaccante, ha girato l’Italia (quattro stagioni al Napoli) e ha messo a segno 100 gol in Serie A. Ma grandi cose le ha fatte anche come procuratore: Shevchenko, Thuram, Signori sono solo alcuni dei nomi illustri di cui ha curato gli interessi. Insomma, Oscar Damiani è il profilo giusto per provare a capire le cause del periodo-no di Gonzalo Higuaìn e, in particolare, comprendere se il Pipita riuscirà a essere determinante in questo finale di stagione, a partire da domani nella semifinale di ritorno col Dnipro.
Una partita da cui passa anche una fetta del suo futuro in azzurro. Cinque palle gol nitide nelle ultime due partite con Dnipro e Parma, ma nessun gol. Sono errori molto pesanti, questi... «È vero, ma per me non si può parlare di crisi. La crisi si ha quando l’attaccante non riesce a calciare in porta e non il caso di Higuaìn. Sta attraversando un periodo dove è poco sereno e anche sfortunato, ma sono convinto che domani a Kiev sarà decisivo e permetterà al Napoli di passare il turno, così come lo sarà per queste ultime giornate di campionato. È una forza della natura».
L’ha detto anche lei, forse il problema è la mancanza di serenità. Dovrebbe essere il leader di questa squadra, ma perde troppo facilmente la calma in campo... «Credo che questo sia dovuto anche ad altri fattori, cose personali che non possiamo sapere. Di sicuro c’è che ha una grande personalità ma non avere la possibilità di giocare in Champions o di lottare per lo scudetto, come era stato detto ad inizio anno, probabilmente lo turba. Questo tipo di pensieri poi portano ad avere poca lucidità in campo e soprattutto sotto porta. Ma non mi sento di dargli nessun consiglio: come ho già detto, è un campione e si ritroverà».
La semifinale dell’andata ha messo un po’ a rischio la qualificazione del Napoli per la finale di Europa League. Un calciatore come Higuaìn può essere trattenuto anche se non si raggiungerà l’accesso alla Champions League a fine stagione? «Sì, penso che rimanga a Napoli. Specialmente perché è stato un grande investimento per De Laurentiis e, inoltre, 50 milioni non tutte le squadre possono permetterseli per portarlo via da qui. Personalmente, mi auguro, soprattutto per il bene del Napoli, che continui a giocare qui: può fare ancora grandi cose».