Napoli - Dalma Maradona ieri ha testimoniato nel processo per la morte di sua padre Diego. Le parole della figlia del compianto fuoriclasse argentino sono state molto dure: "Papà non lo riconoscevo più, non rideva più, sembrava perso. Loro mi risposero che alternava settimane buone ad altre cattive, ma io lo vedevo perso, non capivo più cosa dicesse. Il posto era disgustoso, câera odore di urina con bagno chimico in camera e finestre con pannelli che oscuravano la luce. Quando lâho visto, papà era tutto gonfio. So anche che aveva avuto problemi con lâalcol e di sicuro mescolarlo ai farmaci non può avergli fatto bene".
Dalma ha poi parlato anche dell'equipe che era accanto a Diego: "Chiedevano a mio padre di girare video in cui diceva di star bene. Ma lo prendevano in giro, lo maltrattavano. Invece avrebbero potuto salvarlo. E sul domicilio ci hanno ingannato nel modo più crudele. Ci hanno fatto credere che il ricovero a casa fosse lâunica opzione. Ora capisco perché: mandare mio padre in una clinica avrebbe potuto rovinare il loro piano".
Dalma ha parlato anche degli avvocati vicini a Maradona, Stinfale e Morla: "Un giorno si presentarono a casa di mia sorella, volevano convincessimo papà a fare affari con loro e in cambio ci avrebbero dato una percentuale dei loro profitti. Una proposta imbarazzante. Li invitammo ad andarsene e da allora non ci hanno più permesso di avvicinarci a papà ".