L'edizione odierna de Il Mattino prova a far luce su quanto accaduto allo stadio San Paolo, durante Napoli-Samp quando si sono registrati degli scontri sugli spalti. Il quotidiano pone delle domande: che sta succedendo in Curva A, allo stadio San Paolo? Dove terminano le rivalità tra sigle concorrenti degli ultrà azzurri e inizia la competizione criminale che si richiama ai clan in guerra nella faida di Forcella? È questo il vero punto, il nodo da sciogliere intorno al quale gravitano le indagini della Digos e della Squadra mobile della Questura di Napoli. Nonostante i pur comprensibili tentativi di queste ore da parte delle forze dell'ordine tesi a smorzare le tensioni, nessuno può negare un fatto: i coltelli spuntati allo stadio, le scene di linciaggio ben documentate da foto che parlano da sole e l'ordine partito da un settore ben preciso - quello in cui sono collocati gli ultrà del Rione Sanità - non abbiano il retrogusto amaro dell'intimidazione camorristica. Che dietro la proditoria aggressione ordinata ai danni dei Mastiffs ci siano i riverberi della faida che insanguina il centro storico di Napoli è innegabile. Il resto è solo ripetizione delle puntate precedenti. A cominciare dalla stantia descrizione delle sigle che animano il tifo della Curva A. Nella quale sono presenti i Mastiffs (zona del Centro Storico con propaggini che si estendono fino a Ponticelli), i Niss (Niente incontro solo scontri, con centrale a Pianura); i Fossato Flegreo (che comprende ultrà di Fuorigrotta, Soccavo, il Rione Traiaino e Loggetta);le TesteMatte deiQuartieri Spagnoli; Masseria, che fa riferimento alla zona della Masseria Cardone. E poi, ancora,ci sono quelli del Bronx, sigla che raggruppa i tifosi di San Giovanni a Teduccio e Barra, e i Vecchi Lions (zona collinare).