Corvino pazzo di Sarri: per un momento sembrava potessero 'sposarsi', ma ora 'questo matrimonio non s’ha da fare'
«Questo matrimonio non s’ha da fare», scrive l'edizione fiorentina de La Repubblica. Non per il momento, almeno. Storia, vita, sentimenti, suggestioni. Quella tra la Fiorentina e Maurizio Sarri è un’attrazione forte, eppure difficile da soddisfare. Forse impossibile. E pensare che c’è stato un momento (circa un mese fa) nel quale la pazza idea pareva prender corpo. Il Napoli era in difficoltà, e i rapporti tra il suo allenatore ed Aurelio De Laurentiis avevano toccato il fondo. Mercato, scelte, risultati. Qualcosa si era interrotto. E pazienza se nel contratto di Sousa c’è un’opzione che permette alla società di estendere il rapporto un altro anno. L’idea, però, è destinata a rimaner tale. Con buona pace dello stesso Corvino che, nella sua personalissima lista, da anni ha segnato in rosso il profilo del tecnico toscano. Questione di feeling. E di cultura. I due pensano e parlano calcio allo stesso modo. Pane al pane e vino al vino, e cura quasi ossessiva del lavoro. Pallone a colazione, pranzo e cena. Ventiquattro ore su ventiquattro con la testa su quello che c’è da fare. Sarri ha casa, cuore e famiglia a Figline Valdarno, è cresciuto a due passi dal Franchi e dalla Fiorentina, e ha sempre visto il club viola come un possibile punto d’arrivo. Ora come ora però, il matrimonio (e torniamo al punto di partenza) non s’ha da fare. Una cosa è certa. Quella contro la Fiorentina, per mister Maurizio, non sarà una partita come le altre. Non lo è mai stata. E pazienza se, almeno stando alle sue parole, «la sua squadra del cuore è sempre stata il Napoli».
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