"La legge spietata dello Stadium", comincia così l'analisi di Juventus-Napoli del Corriere della Sera. "Il Napoli si illude, lanciato dal gol di Callejon alla fine della più bella azione dei sarriani, ma il secondo tempo della Juve è travolgente. Cuadrado, sacrificato in panchina durante il primo tempo sull’altare di una squadra più equilibrata, cambia volto alla regina, che segna tre volte in 22 minuti, la doppietta di Dybala dal dischetto (rigori sacrosanti) e il diagonale da posizione quasi impossibile del solito Higuain. Il Pipita, core n’grato, due gol in due partite al suo vecchio Napoli, non esulta ma manda i baci ai nuovi tifosi facendo schiattare quelli vecchi. Sarri in panchina è annichilito e chissà cosa penserà De Laurentiis a Los Angeles".
Secondo il quotidiano, Reina è il simbolo del Napoli che rimedia la settima sconfitta su sette allo Stadium: nel primo tempo lo spagnolo tiene in piedi la sua squadra con tre parate decisive, nella ripresa è la prima causa della sconfitta, avendo responsabilità chiare sul raddoppio bianconero e provocando il rigore del definitivo 3-1. Il Napoli ha un solo cruccio: un sospetto rigore per un intervento di Pjanic su Albiol nell’area di Neto. L’arbitro Valeri lascia correre. E sul ribaltamento di fronte assegna alla Juve quello del definitivo 3-1.