Corbo su Repubblica: "Zurigo valutato male, si è sdraiato subito. Il controllo di Brecher è patetico"

Rassegna Stampa  
Corbo su Repubblica: Zurigo valutato male, si è sdraiato subito. Il controllo di Brecher è patetico

Antonio Corbo, storica firma di Repubblica, ha fatto il punto nel suo consueto editoriale post partita sull'edizione odierna del quotidiano.

Arrivederci a Napoli, appuntamento senza emozioni giovedì sera con gli enigmatici svizzeri dello Zurigo, valutati male prima della partita sul viscido prato di Letzigrund, descritti con eccessiva preoccupazione come modesti ma temibili. Valutati poi peggio durante la prima sfida dei sedicesimi di Europa League, quando si sono troppo presto sdraiati. La chiave di lettura è in un solo minuto, si incrociano la sventura di Yanik Brecher e la ritrovata perfidia di due attaccanti arrivati in Svizzera a testa bassa. Al patetico controllo di palla del portiere si oppone un rapinoso agguato di Milik e poi Insigne.

Il primo provvede allo scippo, l’altro fulmineo corre al centro dell’area per essere pronto a girare in rete il rapido assist.
Roba da bomber implacabili per scaltrezza e precisione, finalmente. In quel minuto cambia tutto. Il Napoli afferra il dominio. Si smonta il congegno svizzero. L’onesto Ludovic Magnin ha rinnovato il solito modulo (4-2-3-1) per affidare tutte le sue velleità al più esperto dei suoi. Ha piazzato Umaru Bangura, uno dei centrali, davanti ad una linea difensiva a quattro.
Trentaduenne, scuro, solido, temprato nel Blackpool dalla Premier il nazionale della Sierra Leone dovrebbe proteggere la difesa e organizzare il gioco.

L’idea è un inedito 4-1-4-1, destinato a fallire subito. Perché Bangura è compresso in uno Zurigo che si contrae. Non solo, la sua posizione è disturbata da Insigne, attento e disponibile come deve essere un capitano al debutto, essendo Hamsik già in Cina. Insigne, ricaricato dal gol che lo libera delle accuse di imprecisione e opacità nel pari spiacevole di Firenze, corre in linee orizzontali, da seconda punta accanto a Milik, spesso a destra. Trova tempo ed energie Insigne anche per due diagonali difensive nel primo tempo, irriconoscibile per chi ricorda la sua ultima prova fiorentina.

Bangura al centro fa quel che può, più che proteggere e coordinare, cerca avvilito un senso alla sua partita, un nostromo coinvolto nel naufragio. L’immagine è questa, e lo Zurigo non reagisce come dovrebbe, ci prova Winter battendo con la coda di cavallo la fascia destra ma trova una barriera invalicabile in Ghoulam, tenta qualcosa a sinistra anche il georgiano Kharabadze che a sua vollta incontra Callejon e Malcuit.

Senza correre rischi sulle corsie esterne , il Napoli a ritmi bassi comanda il centrocampo. Allan è più spesso al centro per dare equlibrio, in buona simmetria con Insigne che tende a destra, il Napoli sposta leggermente il regista Fabian Ruiz con la sua rampa di lancio. La scelta è favorevole al Napoli, che riattiva la catena di sinistra grazie ad un Ghoulam in evidente recupero di forma e vocazione al cross pulito, grazie anche a Zielinski sempre collegato a Fabian Ruiz e sempre pronto a proporsi come attaccante aggiunto. Il terzo gol lo premia, rimarcandone il felice momento. I tremori censurabili del finale con ottima parata di Meret non cambiano l’1-3, quasi un visto per gli ottavi, ci resta un po’ male il presidente, ha incoraggiato il Napoli evidenziando anche il vantaggio economico della Europa League. Che inventerà per gonfiare il prossimo incasso a Napoli?

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