Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: Nella sua fuga da rimorsi e ombre, il Napoli trova in Europa a Ovest l’ultimo passaggio libero per la Champions. In Portogallo, dove il buio della notte cala più tardi. Qui Sarri tira le somme con dubbi ed errori di un autunno senza pace. Sarebbe stata per l’allenatore una sfida ancora più delicata se la squadra finalmente più veloce, scattante e razionale non avesse battuto l’Inter. Più che tergiversare sulla formazione, come nelle sue amletiche vigilie, può valutare 4 certezze: quelle emerse venerdì. La prima, il Napoli si è liberato di una illusione: ritenere che giocar bene sia anche il più ottuso possesso palla. Scambiarla all’infinito, a basso ritmo e senza forza di penetrazione, è un esercizio di vanità pagato con risultati opachi. Ha ripreso l’energia, dopo una pausa atletica. Ha trovato in Gabbiadini il centravanti tattico per un dignitoso 4-3-3. Il Napoli ha infine scoperto accanto ad Hamsik due talenti verdi: Diawara che crea con autorità, rinunciando a passaggi scolastici, e Zielinski che riesce a portare palla in rapida progressione.Queste certezze spazzano ogni equivoco sulla formazione, ma chi conosce Sarri accredita soluzioni diverse. Accade ad allenatori che credono nel proprio repertorio come in un dogma, lo stesso che ha portato il Napoli all’ammirazione del campionato scorso, lo stesso che ne ha complicato questo malinconico autunno. Molto stasera dipende dalla forma: se il Napoli la ritrova intatta, se corre con scatti perentori, se non rinuncia alle ripartenze ma le sfrutta con cinismo, si abbassano subito le difficoltà contro un Benfica che torna dalla sconfitta esterna con il Maritimo, settimo in campionato. Benfica in emergenza: privo per infortunio dei difensori sinistri, adatta il mediano Almeida contro con Callejòn. La scelta tra Gabbiadini e Mertens è più insidiosa di quanto sembri. Occorre la migliore interpretazione della punta centrale nel 4-3-3. Chiunque dei due giochi, deve risucchiare l’attento Lindelof per creare il vuoto intorno al colosso brasiliano Luisao, forte di testa ma lento come una campana. Corri Napoli corri, prima che anche in Portogallo sia notte alta.