Stefano Sorrentino, portiere del Chievo Verona, ha rilasciato un'intervista al Corriere di Verona. Vi proponiamo alcuni passaggi.
Le sue migliori parate con la maglia del Chievo…
«Mi viene in mente quel colpo di testa di Parolo in casa Lazio, scorsa stagione. Cross dalla sinistra, forte, cioè l’ideale per chi vuole spizzarla. Lui alzò questa palombella, la classica traiettoria che finisce in porta, in più aveva preso tutti sul tempo: arrivarci fu complicato»
Torniamo alla respinta su Schick: sul web gira un fotomontaggio dove l’accostano a un miracolo di Ed Warner, il portiere di Holly e Benji…
«Il portiere pazzo scatenato, sì, da piccolo tifavo per lui. Dopo la Roma un giornalista mi ha detto che è stata una parata “da cartone animato”, quasi scusandosi. Ma per me è un onore, anzi»
Poi c’è l’utente Facebook che s’è lamentato sulla pagina della Gazzetta perché le parate di Sorrentino gli fanno perdere le schedine…
«Mi ha fatto il calcolo, 5 partite in cui non ho fatto segnare i suoi attaccanti. L’ho invitato a Verona a vedere il Chievo: gli regalerò i guantoni»
Cose che succedono solo nel calcio-social…
«Quand’ho iniziato io c’erano le lettere scritte, vero. È anche un lato positivo. Dopo la gara col Toro di novembre mi ha scritto una mia ex compagna di classe: suo figlio, portiere del vivaio del Torino e mio fan, aveva avuto un incidente in motorino col papà. Così sono potuto andarlo a trovare in ospedale. Dal virtuale è nato un incontro reale. Dopodiché i social bisogna saperli usare: c’è tanto odio, penso a quei tifosi della Roma che in queste ore mi hanno minacciato di morte o augurato di tutto»