Chiellini non ha perso tempo e nell’euforia del settimo scudetto si è tolto più di un sassolino dalla scarpa contro il Napoli (senza mai nominarlo) e contro il suo compagno di Nazionale Insigne (pure senza fare il suo nome). A far luce sulle frecciatine di Chiellini è l'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, che aggiunge: "E’ stato però spiacevole ascoltare il difensore della Juventus che si è scagliato contro un collega, Insigne. Sono compagni di Nazionale, in qualche ritiro hanno anche diviso la stessa stanza. E la frase pronunciata dall’attaccante napoletano, all’indomani dell’eliminazione della Juve dalla Champions, era niente altro che una battuta sollecitata da un giornalista e nei minuti di euforia successivi alla vittoria storica proprio allo Stadium. Sarebbe bastato ascoltarlo Insigne per comprendere la portata di quello che soltanto uno sfottò poteva essere («sono abituati a perdere le finali»), visto il rispetto che l’attaccante ha sempre mostrato nei confronti dei colleghi più anziani della Nazionale".
Infine, un appello a rimoderare i termini: "Caro Chiellini, dovrebbe conoscere Insigne per sapere che soitamente non si dilunga mai con le parole. Anzi, gli viene spesso imputato un atteggiamento «ostile» davanti alle telecamere. Dovrebbe, dall’alto della sua esperienza, conoscere l’ironia. Insigne non ha replicato, per ora. E probabilmente chiarirà con Chiellini privatamente. Tra di loro tutto sarà come prima, resta però un veleno inutile che nel bel mezzo di una festa, il difensore bianconero, poteva risparmiare al suo compagno di Nazionale".