L'edizione odierna del 'Corriere della Sera' scive così della corsa scudetto: "L’equilibrio di questo campionato è molto prolungato. La Juve ha vinto praticamente tutto nelle ultime 19 partite, tuttavia, questo le ha portato un vantaggio di appena tre punti. Perfino la Roma è in teoria ancora in gioco, eppure è stata costretta dai risultati a cambiare allenatore. C’è qualcosa di anomalo in questo campionato che fa pensare a sorprese possibili. Non si può andare a questi ritmi ancora per molto, qualcuna si fermerà e lì sarà deciso il futuro. Decideranno i big match. La Juve in questo ha alcuni vantaggi: non ha più scontri diretti, ha già giocato con Napoli e Roma, mentre Roma e Napoli rischieranno di eliminarsi alla 35ª giornata. E soprattutto giocherà sette volte su dieci a Torino, sei in casa più il derby. Non è più importante chi sia migliore, chi abbia di più. Conta l’energia già spesa, la disponibilità a rimanere concentrati anche dopo l’eliminazione possibile dalla Champions. Tutti mi sembrano potenzialmente in balia di qualche evento duro, fuori pronostico. Hanno corso troppo per rimontare o per resistere alle rimonte. Di sicuro, chi insegue la Juve ha molto meno tempo. Le ultime tre partite della Juve sono Carpi, Verona e Sampdoria, due in casa e una fuori. Non sono partite che la Juve perde. Continua la piccola primavera dell’Inter, che almeno adesso segna. Credo si debbano utilizzare queste dieci partite che mancano per finire di trovare una formazione e capire da dove si può ricominciare".