L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno dedica ampio spazio alla figura di Gennaro De Tommaso, meglio noto come Genny 'a Carogna, leader del gruppo ultras dei Mastiffs. "L’avevamo lasciato il 3 maggio 2014 seduto a cavalcioni della recinzione dello stadio Olimpico di Roma. È spuntato fuori di nuovo martedì pomeriggio alle 17 a Napoli, vico Finale, Borgo Sant’Antonio Abate, due passi da Forcella. Parlava con dieci persone: argomento della discussione, sospettano gli 007, la rissa di domenica sera al San Paolo finita con un accoltellato. Nonostante l’arresto, la condanna e il Daspo che lo tiene lontano dallo stadio, Gennaro De Tommaso continua ad esercitare il suo potere in curva A. È per questo che, - si legge sul Corriere del Mezzogiorno - quando durante Napoli-Sampdoria gli ultras del Rione Sanità aggrediscono quelli di Forcella per mandarli via, il gruppo di Gennaro De Tommaso interviene. Le risse, in curva, sono mal tollerate. Accendono i riflettori della Digos, rovinano gli affari legati allo spaccio di droga, portano ai Daspo".
E ora si teme una reazione: "Il rischio, senza una risposta a quell’aggressione, è che i Mastiffs perdano potere, scalzati da nuovi gruppi che rivendicano il ruolo di leader della curva. Ed è per questo che De Tommaso ha riunito tutti. Il messaggio è stato esplicito: «Adesso come ci dobbiamo comportare?». Ma non è un messaggio di pace, perché l’alternativa è la reazione - violentissima - da parte dei Mastiffs".