Carratelli su Il Roma: "Addio Champions, abbiamo scherzato! A Empoli l'azzurro più bello non era del Napoli"

Rassegna Stampa fonte : di Mimmo Carratelli per Il Roma
Carratelli su Il Roma: Addio Champions, abbiamo scherzato! A Empoli l'azzurro più bello non era del Napoli

Addio posti-Champions. Abbiamo scherzato. Il secondo posto della Lazio a +6, il terzo della Roma a +5. Fine dell’avventura. Il Napoli stramazza contro un Empoli brillante, veloce, che gioca a memoria, si compatta nella sua metà campo, conquista palla e vola all’attacco. Il Napoli gira a vuoto e torna a casa umiliato (4-2). Comincia incerta e fa numerosi danni la coppia centrale della difesa (Koulibaly e Britos, inedita in campionato, per fare riposare Albiol). Il centrocampo ricomposto con Gargano e Inler svela limiti tecnici enormi, infilato ripetutamente dagli avversari. Hamsik cerca di portare palla avanti. Ma è poca cosa. L’Empoli del primo tempo assesta al Napoli una lezione di gioco. Chiude gli spazi e le linee di passaggio, pressa sui difensori azzurri che giocano la palla, si raggruma e si apre all’improvviso. Attaccando alza la difesa mettendo in fuorigioco Callejon e Higuain. A centrocampo la danza di Vecino, Saponara, Croce, Valdifiori toglie al Napoli palla e respiro. Gargano va fuori giri, il suo pressing arriva sempre in ritardo. Inler si muove senza idee, senza trovare mai la posizione. Saltano difesa e centrocampo. Il primo tempo è un tormento per il Napoli che arriva raramente al tiro ed è continuamente dominato dall’Empoli che va subito a segno (7’). Saponara imbecca Pucciarelli, pronto l’assist per Maccarone e palla alle spalle di Andujar. Difesa strapazzata. Koulibaly non chiude su Pucciarelli, Britos manca la marcatura su Maccarone. I due attaccanti dell’Empoli più veloci, rapidi, reattivi, in continuo movimento ridicolizzano i centrali della difesa azzurra. A volte giocano larghi e creano difficoltà anche a Ghoulam e a Maggio. Sulla sinistra dell’Empoli, poi, si sovrappone spesso Croce. Non c’è che un tiro di Inler dalla distanza che Sepe blocca in due tempi (19’) ed è sempre Empoli, veloce, con le distanze giuste, una squadra che occupa tutto il campo, mentre il Napoli è una squadra confusa, slegata. L’Empoli va al doppio della velocità degli azzurri. Il raddoppio toscano è un colpo di fortuna, ma meritato, perché c’è una sola squadra in campo. Dal fondo il cross corto di Saponara, protagonista assoluto, carambola sulla testa di Britos, autogol (43’). Ancora in ritardo Koulibaly nel chiudere su Saponara che è entrato nelle azioni dei primi due gol dell’Empoli e ha segnato il terzo. E arriva la terza mazzata quando Pucciarelli evita Koulibaly e tira su Andujar che chiude bene lo specchio ma non trattiene e allora Saponara insacca con una mezza rovesciata (45’). Disfatta totale. Nell’area del Napoli regnano sovrane la confusione, l’indecisione, la lentezza. Koulibaly non ha scatto, Britos è legnoso. Nella ripresa Benitez cerca di rattoppare la squadra. Esclude Ghoulam (in balia di Maccarone quando il vecchio cannoniere si sposta a destra) e inserisce Albiol. Difesa a tre con Koulibaly sulla destra e Britos a sinistra. Centrocampo a cinque con l’ingresso di Insigne (59’ per Mertens). Callejon di punta con Higuain e il 3-5-2 presenta a centrocampo una linea con Maggio, Gargano, Hamsik, Inler e Insigne. L’Empoli non è quello del primo tempo, ma regge bene il campo nella ripresa e non va sotto neanche quando Benitez inserisce Gabbiadini per Inler (72’). I toscani non cedono al peso offensivo del Napoli in una partita che si fa disordinata e in cui l’Empoli non perde mai la testa con gli opportuni cambi di Sarri. Intanto, il Napoli accorciava le distanza con un inserimento di Hamsik nell’area piccola. Sul tocco dello slovacco carambola del pallone fra Sepe e Laurini con autogol di quest’ultimo (64’). Può raddrizzare la partita il Napoli sull’1-3? No perché il match ha una svolta sfavorevole agli azzurri. Mentre il tiro a giro di Maggio va poco oltre l’incrocio (79’) e poteva essere il 2-3, l’Empoli tornava ad allungare con una punizione di Valdifiori spinta in rete da Albiol per il terzo autogol della serata (81’). Segnava Hamsik con un gran tiro al 90’. Gol convalidato nonostante la posizione di fuorigioco di Koulibaly che, allargando le gambe nell’area piccola per far passare il pallone, ingannava Sepe. Cinque minuti di recupero con un assalto confuso e impreciso del Napoli (94’ fuori la conclusione di Gabbiadini). L’Empoli non aveva mai segnato quattro gol quest’anno e quattro non ne aveva ancora presi il Napoli. Si conferma la tradizione contraria, il Napoli mai vittorioso sul campo dell’Empoli in nove confronti (sei sconfitte e tre pareggi in totale; in serie A due sconfitte e tre pareggi). Sorpreso e superato in velocità dall’Empoli, il Napoli è rimasto fuori partita per tutto il primo tempo e nella ripresa non ha avuto la forza di recuperare il secco 0-3 dei primi 45 minuti. Higuain, sotto la morsa di Tonelli e Rugani e mai servito convenientemente, finiva ai margini del match pur impegnandosi a rientrare e conquistare palla per le combinazioni con Callejon. Nel finale, poi, Hamsik che aveva tentato di essere il più attivo sul fronte offensivo, perdeva la misura dei passaggi. C’erano in campo le più belle maglie azzurre mai viste, ma erano quelle dell’Empoli (Napoli in bianco in tutti i sensi). La squadra di Sarri ha confermato il suo spettacolare impianto di gioco, un collettivo formidabile dai meccanismi automatici, convinto e affamato di gloria. Il campionato del Napoli finisce ad Empoli. Non resta che l’Europa League.

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