Elia Caprile, portiere di proprietà del Napoli ma ceduto in prestito con diritto di riscatto al Cagliari, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. L'estremo difensore ha parlato della sua avventura in Sardegna e dei motivi che l'hanno spinto a lasciare la squadra di Conte lo scorso gennaio.
Ecco le dichiarazioni più interessanti evidenziate da CalcioNapoli24 dell'intervista rilasciata da Elia Caprile al Corriere dello Sport:
Dopo il campetto dietro casa il Chievo, il Leeds, la Pro Patria e il Bari. Poi?
«Finii all’Empoli, dove ho conosciuto Nicola. Una bella esperienza chiusa con la salvezza».
Quindi al Napoli, che deteneva il cartellino.
«Mio padre è napoletano, sono molto legato alla città. Volevo mettermi in gioco. Le cose, però, non sono andate come avrei voluto».
A gennaio si è fatto avanti il Cagliari. Con quale stato d’animo hai accolto la proposta? «Con entusiasmo. Ho deciso di accettare la sfida e ne ho parlato subito con Conte. Volevo essere protagonista, il ruolo di secondo non fa per me»
E nella Nazionale ci credi? «Come non potrei? E’ il sogno di qualsiasi calciatore. Direi che la concorrenza è notevole, nel giro azzurro ci sono super portieri ma il modo per arrivarci è fare bene con il Cagliari, Quindi penso al presente».
E al tuo futuro in rossoblù o altrove non pensi? «Al momento no. Intanto, conquistiamo la salvezza, poi le società si parleranno».