Gennaro Ricci, il figlio piuà piccolo del ras dei Quartieri Spagnoli Enrico detto “Giacomino ’e fraulella”, era l’obiettivo del clamoroso agguato che doveva avvenire all’interno dello stadio San Paolo durante una partita del Napoli e sventato dalla polizia. Fu grazie a una perquisizione operata dagli agenti del commissariato San Ferdinando all’esterno dello stadio che l’agguato non fu commesso. Era infatti il 31 ottobre 2008 e in quella occasione fu fermato e arrestato infatti Bruno Pugliese detto ’o Brun, uno dei gestori delle piazze di spaccio del clan Elia al Pallonetto di Santa Lucia e tra i 44 arrestati nel maxi blitz del 16 gennaio scorso nel maxi blitz. Pugliese, che dopo quell’arresto per un breve periodo divenne pentito raccontado i rapporti degli Elia con i Mazzarella, fu arrestato solo per il posseso della pistola. Poi come si legge nelle 330 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Claudia Picciotti contro la cosca degli Elia ci ha pensato il collaboratore di giustizia Ciro Saporito a svelare il clamoroso retroscena. L’ex affiliato alle Teste Matte che si era poi legato ai Di Biasi-“Faiano” prima di passare dalla parte dello Stato.
Ha raccontato Saporito: “La presenza di Bruno Pugliese all’esterno dello stadio San Paolo era determinata dall’intento di eliminare il figlio piuà piccolo di “Giacumino ’e fraulella” per compiere una vendetta”. Anche il pentito Salvatore Puglia ha spiegato agli investigatori: “… era uno che girava armato ed è responsabile della gambizzazione di un soggetto vicino al clan Mazzarella e nei suoi confronti venne organizzato un agguato che però non andò a buon fine”. Secondo l’altro collaboratore di giustizia Vincenzo Gallozzi ,“’o Brun” avrebbe partecipato all’agguato nei confronti di un esponente del clan Mazzarella nell’ambito dello scontro con gli Elia scoppiato nel 2005.
Ma dopo l’arresto di Bruno Pugliese il clan Ricci si riarmoà subito dopo le presunte intenzioni degli Elia del Pallonetto di organizzare un agguato nei confronti del figlio di “fraulella”. Il giovane baby boss è stato condannato nel giugno scorso a 27 anni di carcere per l’omicidio di Vincenzo Masiello avvenuto nel settembre del 2012. Ma la notte successiva all’arresto di Pugliese, come ricorda Il Roma, gli agenti della questura e del commissariato Montecalvario trovarono e sequestrarono un fucile e diverse munizioni nasco-ti nel muro di una palazzina in vico lungo Gelso ai Quartieri Spagnoli mentre una pistola invece fu scoperta dai carabinieri in un’altra zona dei Quartieri. Circostanze che, tutte insieme, fecero ritenere che la mediazione dei Sarno di Ponticelli tra i due gruppi di mala in guerra non ebbe grandi risultati. Ancora adesso non eà cessata la tensione tra i “Fraulella” e gli Elia.