Dalla Spagna all’Italia. Botta e risposta a distanza tra Rafa Benitez e José Maria Callejon. C’eravamo tanto amati, ora non più. O forse sì, ancora, ma le distanze - e le incomprensioni - tendono spesso ad offuscare anche i sentimenti più limpidi. A cominciare è l’allenatore del Real Madrid. Anzi no. A punzecchiarlo, alla vigilia della sfida di Liga contro l’Athletic Bilbao, è un giornalista spagnolo: “Rafa, non hai mai vinto al San Mames: la senti una questione personale?”. Pronta la risposta di Benitez: “No, non lo è. Non ho mai giocato al San Mames, lo hanno fatto le mie squadre. In campo andrà il Real Madrid e può vincere dappertutto”. Detto fatto: due volte Benzema e Benitez, all’ottavo tentativo, sfata il tabù San Mames. Ma l’eco delle sue parole non passa inosservato.
BOTTA E RISPOSTA. Nessun accenno al Napoli, eppure la memoria, involontariamente, vola a quella notte datata 27 agosto 2014. Gli azzurri crollano nella ripresa, l’Athletic Bilbao rimonta la rete di Hamsik e si regala l’accesso ai gironi di Champions League. Per Benitez è la quarta sconfitta in terra basca, per il Napoli la fine di un sogno durato il tempo di un sospiro. La città si divide. Quella risposta, apparentemente innocente, fa il giro del web e non solo. Passa per Napoli, attraversa i pensieri dei tifosi ed arriva fino a Modena, allo stadio Braglia. E’ qui che Callejon, a pochi minuti dal fischio d’inizio della sfida contro il Carpi, risponde a Benitez: “Cosa ne penso delle sue parole? Non saprei, in campo si vince o si perde tutti insieme”. Facile, palese, elementare. Un pensiero che non necessita di ulteriori interpretazioni.
CENTIMETRI. Dagli spogliatoi al campo il passo è breve. Contro il Carpi, Callejon si accomoda in panchina. Osserva la squadra da bordocampo, si confronta con i compagni, ascolta incuriosito le indicazioni di Sarri. Nel finale di gara è il suo momento. E’ l’ultimo ad entrare dopo Jorginho e Gabbiadini. Subentra ad Hamsik e si sistema nell’insolita posizione di esterno sinistro. Tocca tanti palloni, tutti con qualità . Uno di quelli avrebbe meritato miglior sorte. Ad esempio l’assist millimetrico per il taglio di Gabbiadini: è il preludio al gol ma l’attaccante bergamasco, a tu per tu con Brkic, calcia clamorosamente a lato. Questione di centimetri: quelli che separano il Napoli dal terzo successo stagionale, il secondo consecutivo in campionato.