Ultime notizie Serie A - La parentesi più brutta di una domenica in cui il Napoli torna da Cagliari con tre punti nel forziere: la partita sospesa per sette minuti, uno steward ferito, il lancio di fumogeni, la ricerca del contatto tra le tifoserie e lo speaker dello stadio che invitava alla calma e minacciava il rischio di ko a tavolino. Sette minuti interminabili e pieni di tensione.
Vi proponiamo la ricostruzione de Il Mattino di Napoli:
"Tutto nasce poco prima della mezzora di gioco, quando le due tifoserie - tra cui non corre certo buon sangue - hanno cominciato a beccarsi con cori, sfottò e qualche striscione provocatorio che non ha fatto altro che aumentare la tensione. Un fumogeno ha fatto da miccia per far esplodere tutto il resto. Il settore ospiti, occupato dai supporter azzurri, era praticamente adiacente alla curva sud del Cagliari ed i pochi steward che formavano un cordone per fare da filtro, non sono riusciti a frenare un tifoso di casa che, per rispondere al lancio di petardi, ha tentato di raggiungere e colpire il settore ospiti con un'asta in mano. Ad avere la peggio è stato uno steward. A quel punto la gara è stata sospesa dall'arbitro mentre il suono sordo delle bombe carta e dei petardi riecheggiava nell'Unipol Domus.
Il primo a correre sotto il settore ospiti è stato il capitano Di Lorenzo. Durante i momenti più concitati, Antonio Conte dalla panchina ha chiesto ad Oriali di fiondarsi verso i settori interessati dai tumulti. Oriali non ha esitato un attimo ed in un batter d'occhio era già sotto lo spicchio riservato ai supporter azzurri: braccia alte e mani aperte per invitare tutti alla calma. La presenza di Oriali, come quella di mezza squadra del Napoli (che intanto aveva raggiunto Di Lorenzo) e dello stesso capitano del Cagliari, Deiola, hanno contribuito a gettare acqua sul fuoco".