Salvatore Bagni in una lunga intervista al Corriere dello Sport ricorda i 30 anni della vittoria del primo scudetto del Napoli. Ecco alcuni passaggi evidenziati da CalcioNapoli24.
Ma ci fu un segreto per vincere lo scudetto? "Volare basso, perché tutto quello che sentivamo dentro non doveva trasparire all’esterno. Le pressioni erano già tante, ed anche le attese, e la concorrenza era di spessore. Poi è chiaro che il resto venne da sé, cammin facendo. Ma cercammo sempre di restare apparentemente distaccati".
Cosa ha significato quello scudetto? "Bisogna calarsi in quell’epoca e facendolo vanno tenuti presenti vari aspetti: politici e socio-economici. Il Napoli ha fatto la rivoluzione, dunque ha rappresentato un momento storico. E’ stato un capolavoro collettivo, della società, della città, della squadra, del tecnico, che ha cancellato anni ed anni di sofferenze e scritto una pagina unica. Perché in quel momento, con quel titolo, si celebrava un progetto cominciato in precedenza e poi destinato a continuare ancora".
Lei e Napoli. "E’ un po’ casa mia: ci vengo ogni volta ch’è possibile, ho talmente tanti amici che sono in imbarazzo, perché rischio sempre di far torto a qualcuno. Non mi sono mai staccato, ho avuto modo di lavorarci successivamente, ma nel periodo più difficile dell’era Ferlaino. Ed ho grandissima stima di De Laurentiis, ch’è stato capace di interpretare in maniera moderna questo mondo".